Storia e Geografia
Il territorio del litorale romano è strettamente legato alla presenza del Tevere (foto P. Gherardi), da sempre importante via di comunicazione tra mare, paludi costiere ed entroterra.
A partire dal Medioevo la pirateria rese necessario un sistema di protezione soprattutto della foce del fiume, dalla quale si poteva giungere a minacciare Roma stessa; sorsero così numerose torri. Fino al XVI secolo la linea di costa si trovava in posizione più arretrata rispetto a quella odierna. Nell’Ottocento il delta assunse le caratteristiche attuali, con una fascia litoranea sabbiosa e una zona paludosa più bassa rispetto al livello del mare. All’inizio del Novecento si intervenne sulle aree dell’entroterra costiero con la bonifica dei terreni e la creazione di una rete di canali. Negli anni ‘50 si cominciò a combattere il fenomeno erosivo causato soprattutto dalla costruzione di sbarramenti e dal prelievo di materiali, nonché dalla progressiva scomparsa della vegetazione che cresce sulle dune costiere.
Il protagonista dell'evoluzione del paesaggio della Riserva Naturale Statale del litorale romano è il fiume Tevere, ma nell'area è presente un altro attore: il fiume Arrone. Emissario del lago di Bracciano, dopo un percorso di circa 37 km sfocia nei pressi di Fregene. A sud della Via Aurelia mostra le tracce dei numerosi interventi operati dall'uomo; il restringimento della sezione e la creazione di argini artificiali hanno eliminato gran parte degli ambienti originari. Nel tratto terminale il fiume riacquista parte della sua libertà; la foce dell’Arrone (foto P. Gherardi) conserva ancora un certo grado di naturalità e cambia aspetto a seconda dell'intensità delle mareggiate e delle piene.