Normative e strategie

Gli anni novanta del secolo scorso sono stati un decennio importante dal punto di vista della tutela della biodiversità: il decennio dell'ambiente. Le Nazioni Unite e la Comunità Europea hanno adottato diverse iniziative per la salvaguardia delle specie viventi e degli habitat naturali, anche se le basi erano state poste già a partire dai decenni precedenti. Il nuovo millennio continua a seguire la medesima direzione andando ad attuare quelle iniziative che nei decenni scorsi sono state condivise e delineate.

I due principali strumenti operativi messi in campo dall’UE per la conservazione della biodiversità sono costituiti dalla Direttiva Uccelli 79/409/CEE, oggi sostituita dalla 2009/147/CE, e dalla Direttiva Habitat (92/43).

La Direttiva Uccelli concerne la conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applica il trattato. A tal fine la direttiva prevede il mantenimento, mediante la creazione, la conservazione e/o il ripristino di un’adeguata superficie degli habitat delle specie ornitiche, nonché l’istituzione di zone di protezione. L’allegato I della Direttiva elenca le specie per le quali sono previste misure speciali di conservazione nonché la creazione, in territori idonei, di apposite Zone di Protezione Speciale (ZPS). All’interno di tali aree gli Stati membri adottano misure per prevenire il deterioramento e l’inquinamento degli habitat e più in generale perturbazioni negative per l’avifauna. Ogni tre anni ciascuno stato elabora una relazione sulle disposizioni adottate ai sensi della Direttiva.

La Direttiva Habitat ha lo scopo di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo. A tal fine la direttiva istituisce una rete ecologica europea di Zone Speciali di Conservazione (ZSC) chiamata Rete Natura 2000 (che include le Zone di Protezione Speciale, istituite ai sensi della Direttiva Uccelli) e costituisce la più grande rete ecologica del mondo. L’obiettivo di questa rete è quello di garantire il mantenimento e, ove necessario, il ripristino, di uno stato di conservazione soddisfacente dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie di interesse. La Direttiva prevede che azioni che possano avere incidenze significative su un sito di interesse debbano essere sottoposte a valutazione. Ogni 6 anni ciascuno Stato elabora una relazione sulle misure di conservazione adottate e sui loro effetti.

L’allegato I della Direttiva specifica l'elenco degli Habitat naturali la cui conservazione richiede la designazione di ZSC. Gli allegati II, IV e V contengono gli elenchi delle specie animali e vegetali di interesse comunitario. L’allegato II individua in particolare le specie la cui conservazione richiede l’istituzione di ZSC. L’allegato III specifica i criteri di selezione delle aree suscettibili di essere designate ZSC. L’allegato IV elenca le specie per le quali è necessario adottare misure di rigorosa tutela e delle quali è vietata qualsiasi forma di raccolta, uccisione, detenzione e scambio a fini commerciali. L’allegato V elenca infine le specie il cui prelievo in natura può essere sottoposto a opportune misure di gestione.

Si ricorda che entrambe le Direttive interagiscono, per quanto riguarda gli ambienti di acque interne, con la Direttiva acque 2000/60 CE.

Per saperne di più sull'implementazione nazionale delle Direttive Habitat e Uccelli: