Capitale Naturale e Servizi ecosistemici

La perdita di biodiversità può indebolire un ecosistema, compromettendo la fornitura di servizi ecosistemici indispensabili, quali terreni fertili, mari produttivi, acque potabili, aria pura, impollinazione, prevenzione delle alluvioni, regolazione del clima, ecc..

Il ripristino degli ecosistemi degradati è spesso costoso e, in alcuni casi, i cambiamenti possono diventare irreversibili.

Nel 2005 il Millennium Ecosystem Assessment ha classificato i servizi ecosistemici in quattro gruppi funzionali: di fornitura, cioè prodotti ottenuti dagli ecosistemi quali cibo, acqua pura, fibre, combustibile, medicine; di regolazione, in quanto i benefici sono ottenuti dalla regolazione di processi ecosistemici ad esempio in relazione al clima, al regime delle acque, all’azione di agenti patogeni; culturali, intesi come l’insieme dei benefici non materiali ottenuti dagli ecosistemi come il senso spirituale, etico, ricreativo, estetico, le relazioni sociali; di supporto, in cui rientrano i servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici come la formazione del suolo, il ciclo dei nutrienti e la produzione primaria di biomassa.

Per molti di questi servizi il valore economico non è contabilizzato sul mercato e, di conseguenza, sono eccessivamente utilizzati o inquinati.

Il concetto di “Capitale Naturale” è stato strumentalmente mutuato dal settore economico per indicare il valore in termini fisici, monetari e di benessere offerto dalla biodiversità al genere umano, anche al fine di orientare le scelte dei decisori pubblici.

L’importanza di effettuare quantificazioni biofisiche e stime monetarie per misurare da un lato i costi ambientali associati allo sfruttamento della biodiversità, dall’altro i benefici ottenuti per il benessere umano è stata riconosciuta nell’ambito delle Nazioni Unite, attraverso la definizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (SDGs) e dal Piano Strategico 2011-2020 della CBD con i suoi Aichi Targets.

Il Ministero promuove e realizza strumenti e iniziative sia per la valorizzazione del Capitale Naturale, in quanto base per favorire lo sviluppo di una green economy, sia per l’impostazione di una contabilità ambientale, favorendo l’integrazione della biodiversità negli strumenti di programmazione, nell’attuazione delle misure, nella pianificazione territoriale, nel quadro di riferimento dettato dalla Strategia Nazionale per la Biodiversità.