Lotta all'inquinamento marino

Il sistema nazionale di risposta all’emergenza da inquinamento si basa su tre pilastri:

  1. il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per la direzione strategica delle attività di difesa dagli inquinamenti provocati dagli idrocarburi e sostanze tossico-nocive;
  2. Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto che, sia a livello centrale, sia nella sua articolazione periferica, ha la responsabilità operativa delle attività antinquinamento poste in essere;
  3. Il Dipartimento della Protezione Civile che assume la direzione di tutte le operazioni ed attività antinquinamento a mare nell’ipotesi in cui venga dichiarata l’emergenza nazionale.

Strumenti operativi:

Il sistema nazionale prevede due livelli di emergenza:

  • EMERGENZA LOCALE → dichiarata dal Capo del Compartimento Marittimo competente qualora il pericolo di inquinamento o l’inquinamento in atto sia tale da determinare una situazione di emergenza.
  • EMERGENZA NAZIONALE → dichiarata dal Dipartimento della Protezione Civile su richiesta del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare quando, a suo giudizio e su proposta dell’Autorità marittima competente, la situazione contingente oggetto dell’emergenza non sia fronteggiabile con i mezzi a disposizione dello stesso MATTM.

Nell’ambito di un’emergenza possono verificarsi tre situazioni operative:

  1. Situazione di primo stadio: quando l’inquinamento interessa esclusivamente il mare, senza rappresentare minaccia per le zone costiere;
  2. Situazione di secondo stadio: quando l’inquinamento minaccia seriamente la costa;
  3. Situazione di terzo stadio: quando si è in presenza di un gravissimo inquinamento marino che, per le sue dimensioni e/o per il possibile coinvolgimento di aree di alto valore intrinseco o perché si configura un grave rischio per l’incolumità pubblica, determina la necessità di richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.