La Convenzione sulla diversità biologica è un strumento giuridico internazionale per la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica a livello globale, sottoscritta nel 1992 durante la conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo (il "Vertice della Terra" di Rio). Alla convenzione hanno aderito 192 paesi inclusa l’Unione Europea. La convenzione riconosce a livello internazionale il valore insostituibile della diversità biologica come agente necessario all'evoluzione della vita sulla terra e dal quale dipende la vita dell'umanità stessa.
Gli obiettivi:
Le parti contraenti si sono impegnate ad elaborare e applicare strategie nazionali e piani d'azione per conservare, tutelare e valorizzare la diversità biologica e sono tenute a realizzare programmi su tematiche settoriali e intersettoriali.
L'Italia ha ratificato la convenzione con la legge n. 124 del 14 febbraio 1994, mentre nel 2010 ha elaborato e approvato la Strategia nazionale per la biodiversità.
DOCUMENTI
Convenzione ITA
Convenzione ENG
PER APPROFONDIRE
Sito web della Convenzione sulla biodiversità
Il 2010 è stato proclamato dall'ONU “Anno Internazionale della Biodiversità”, per evidenziare all’attenzione del mondo intero la questione dell'impoverimento ambientale del pianeta a seguito della distruzione di habitat, ecosistemi e specie e le inevitabili conseguenze sul benessere umano. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella sua 65a sessione, ha dichiarato che i"l periodo 2011-2020 sarà il "Decennio delle Nazioni Unite sulla Biodiversità” con la prospettiva di contribuire all'attuazione del Piano strategico per la biodiversità per il periodo 2011-2020" (Risoluzione 65/161).
Il Decennio delle Nazioni Unite sulla biodiversità servirà quindi a sostenere e promuovere l'attuazione degli obiettivi del Piano strategico per la biodiversità, che include cinque obiettivi strategici e 20 traguardi ambiziosi ma raggiungibili, e integrare la biodiversità a diversi livelli. Nel corso di tutto il decennio, i governi sono quindi incoraggiati a sviluppare, implementare e comunicare i risultati delle strategie nazionali per l'attuazione del Piano.
Sempre nel 2010 l'Italia, con la Strategia nazionale per la biodiversità si è dotata di uno strumento indispensabile a definire la visione per la conservazione della biodiversità nel prossimo decennio e a garantirne l'integrazione con lo sviluppo e l’attuazione delle politiche settoriali nazionali.
PER APPROFONDIRE
Testo ufficiale del Piano strategico per la biodiversità (EN)
Il Clearing House Mechanism (CHM - art.18, par. 3) è il meccanismo previsto all’interno della Convenzione sulla diversità biologica per promuovere e facilitare la cooperazione scientifica e tecnica, la condivisione e lo scambio di informazioni.
Del meccanismo fanno parte:
Il CHM italiano si rivolge a livello internazionale e nazionale a tutti gli attori che operano nell'ambito della biodiversità: pubbliche amministrazioni, enti di ricerca, istituzioni, università e ONG e quanti si dedicano alla conservazione della biodiversità italiana a livello di geni, specie e ecosistemi.