Convenzione ONU sulla diversità biologica

Il Piano Strategico per la Biodiversità 2011-2020

Il 2010 è stato proclamato dall'ONU “Anno Internazionale della Biodiversità”, per evidenziare all’attenzione del mondo intero la questione dell'impoverimento ambientale del pianeta a seguito della distruzione di habitat, ecosistemi e specie e le inevitabili conseguenze sul benessere umano. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella sua 65a sessione, ha dichiarato che i"l periodo 2011-2020 sarà il "Decennio delle Nazioni Unite sulla Biodiversità” con la prospettiva di contribuire all'attuazione del Piano strategico per la biodiversità per il periodo 2011-2020" (Risoluzione 65/161).

Il Decennio delle Nazioni Unite sulla biodiversità servirà quindi a sostenere e promuovere l'attuazione degli obiettivi del Piano strategico per la biodiversità, che include cinque obiettivi strategici e 20 traguardi ambiziosi ma raggiungibili, e integrare la biodiversità a diversi livelli. Nel corso di tutto il decennio, i governi sono quindi incoraggiati a sviluppare, implementare e comunicare i risultati delle strategie nazionali per l'attuazione del Piano.

Sempre nel 2010 l'Italia, con la Strategia nazionale per la biodiversità si è dotata di uno strumento indispensabile a definire la visione per la conservazione della biodiversità nel prossimo decennio e a garantirne l'integrazione con lo sviluppo e l’attuazione delle politiche settoriali nazionali.

PER APPROFONDIRE
Testo ufficiale del Piano strategico per la biodiversità (EN)

La Convenzione sulla biodiversità

La Convenzione sulla diversità biologica è un strumento giuridico internazionale per la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica a livello globale, sottoscritta nel 1992 durante la conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo (il "Vertice della Terra" di Rio). Alla convenzione hanno aderito 192 paesi inclusa l’Unione Europea. La convenzione riconosce a livello internazionale il valore insostituibile della diversità biologica come agente necessario all'evoluzione della vita sulla terra e dal quale dipende la vita dell'umanità stessa. 

Gli obiettivi:

  • la conservazione della diversità biologica a livello di geni, di specie, di comunità ed ecosistema. La convenzione prevede che la conservazione avvenga primariamente in situ, cioè nei loro ambienti naturali ma riconosce anche l'importanza di azioni di conservazione di specie e geni ex situ mediante zoo, giardini botanici e banche del germoplasma
  • l'utilizzazione durevole, o sostenibile, dei suoi elementi
  • la giusta ed equa ripartizione dei vantaggi che derivano dallo sfruttamento delle risorse genetiche e dal trasferimento delle tecnologie ad esso collegate.

Le parti contraenti si sono impegnate ad elaborare e applicare strategie nazionali e piani d'azione per conservare, tutelare e valorizzare la diversità biologica e sono tenute a realizzare programmi su tematiche settoriali e intersettoriali.

L'Italia ha ratificato la convenzione con la legge n. 124 del 14 febbraio 1994, mentre nel 2010 ha elaborato e approvato la Strategia nazionale per la biodiversità.

DOCUMENTI
Convenzione ITA
Convenzione ENG

PER APPROFONDIRE

Sito web della Convenzione sulla biodiversità

Il Clearing House Mechanism

Il Clearing House Mechanism (CHM - art.18, par. 3) è il meccanismo previsto all’interno della Convenzione sulla diversità biologica per promuovere e facilitare la cooperazione scientifica e tecnica, la condivisione e lo scambio di informazioni. 

Del meccanismo fanno parte: 

  • il sito della CDB, che costituisce il nodo centrale del sistema e fornisce servizi di informazione per facilitare l'attuazione del Piano strategico per la Biodiversità 2011-2020
  • il network dei CHM nazionali che forniscono strumenti e servizi per l’attuazione a livello nazionale degli obiettivi di conservazione della biodiversità. Il nodo nazionale è rappresentato per l’Italia da questo sito web. 
  • le diverse istituzioni partner, che devono significativamente espandere le reti ed i servizi dedicati ai meccanismi CHM.

Il CHM italiano si rivolge a livello internazionale e nazionale a tutti gli attori che operano nell'ambito della biodiversità: pubbliche amministrazioni, enti di ricerca, istituzioni, università e ONG e quanti si dedicano alla conservazione della biodiversità italiana a livello di geni, specie e ecosistemi.