NORMATIVA
La Legge 31.12.1982, n. 979 e successive modificazioni e integrazioni, recante “Disposizioni per la Difesa del Mare” prevede che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare attivi a livello nazionale un sistema finalizzato alla prevenzione e lotta agli inquinamenti marini lungo tutti i circa 7.500 chilometri di costa italiana, mediante l’impiego di unità navali specializzate. Il sistema di tutela e prevenzione nazionale è stabilito dalla predetta normativa nazionale ed in linea con quanto previsto dalle convenzioni internazionali, cui l’Italia ha aderito, in merito alla lotta agli inquinamenti marini da idrocarburi e da sostanze tossico-nocive in genere; in particolare, tra le altre, la Convenzione OPPRC (International Convention on Oil Pollution Preparedness, Response and Cooperation), che impone agli stati contraenti la realizzazione di specifiche strutture di lotta all’inquinamento e la reciproca assistenza tra le Parti in caso di emergenza.
Il Ministro dell’Ambiente, con decreto in data 29 gennaio 2013, ha approvato il Piano operativo di pronto intervento per la difesa del mare e delle zone costiere dagli inquinamenti accidentali da idrocarburi e da altre sostanze nocive. Il Piano, che sostituisce il precedente del 1987, contiene disposizioni intese a prevenire e combattere gli effetti dannosi alle risorse del mare dovuti agli inquinamenti accidentali da idrocarburi ed altre sostanze nocive, nonché direttive finalizzate a procedure operative conformi alle finalità di tutela dei litorali, del mare e delle risorse biologiche sancite dalla normativa nazionale in materia di prevenzione e lotta all’inquinamento.
STRUTTURA
Il servizio antinquinamento ha natura di pubblica utilità e pertanto non ammette sospensioni o interruzioni che arrecherebbero pregiudizio all’interesse nazionale e sovranazionale che esso tutela e salvaguarda. Al fine di garantire continuità a detta primaria attività, nel 2020 sono state avviate le procedure di gara comunitaria per l’individuazione di un soggetto attuatore, che hanno comportato mesi di intenso lavoro, curato dalla Direzione Generale per il Mare e le Coste attraverso apposita Commissione di Gara. A seguito dell’aggiudicazione della gara, il 24 novembre 2020 è stato sottoscritto il Contratto Rep. 223 con l’aggiudicataria Società Consortile Castalia S.C.p.A., avente per oggetto: “Servizio di intervento rapido per la riduzione, contenimento e recupero di idrocarburi, di sostanze dalle stesse derivate e di olii minerali nelle acque del mare territoriale e ove necessario in alto mare provenienti da sinistri marittimi, sversamenti operativi o volontari da navi, terminali petroliferi, piattaforme di estrazione, non esclusi gli inquinamenti di origine terrestre, nonché di contenimento del marine litter, delle plastiche in particolare, sia negli specchi acquei marini antistanti le foci dei principali fiumi sia nelle aree marine protette”.
Rispondendo ad una precisa direttiva dell’allora Ministro Sergio Costa, per la prima volta nell’oggetto contrattuale è stata inserita l’attività di contenimento del marine litter (rifiuti plastici), rispondendo anche ad una delle priorità politiche del Ministero: “introdurre nuove norme sulla tutela del mare in particolare volte a contrastare l’inquinamento da plastiche e da materiali non biodegradabili, nell’azione di sistema già avviata con il disegno di legge “Salva Mare”. Si tratta di un progetto innovativo per il quale non si hanno ancora riscontri numerici sui quantitativi recuperati e sul rapporto costi/benefici; si valuterà se dare un seguito all’iniziativa, anche sul piano legislativo, introducendo appositi corollari di legge che la rendano sistematica e continuativa.
Il Contratto Rep. 223, di durata biennale, è divenuto esecutivo il
23 dicembre 2020, data in cui hanno preso avvio le attività
delle 32 unità navali altamente specializzate, che operano in modalità
stand-by, attraverso 9 unità di altura e 4 unità
costiere dislocate nei porti definiti tra le parti, in modo da
garantire la copertura strategica-operativa per il pronto intervento
in caso di inquinamento delle acque del mare territoriale. Le
rimanenti 19 unità costiere, oltre a garantire detto servizio,
svolgono il pattugliamento ai fini del contenimento del marine
litter, sia negli specchi acquei marini antistanti le foci dei fiumi,
sia nelle Aree Marine Protette e sia nelle aree di mare territoriale
dove insistono le piattaforme off-shore per l’estrazione di petrolio.
La dislocazione delle unità navali per la scoperta, l’intervento e il pattugliamento è la seguente:
Tale dislocazione potrà essere variata nel corso dell’esecuzione del contratto su richiesta del Ministero per esigenze di carattere strategico/operativo connesse a situazioni di emergenza: in particolare, nei casi di emergenza interessanti altri Paesi del Mediterraneo o appartenenti all’Unione Europea, su disposizione del Ministero, talune unità navali in noleggio dovranno potersi recare nelle acque del Paese richiedente assistenza per cooperare con le autorità locali.
Dislocazione
della flotta antinquinamento
A corredo del sistema antinquinamento, la Società Consortile Castalia S.C.p.A. fornisce anche una struttura a terra comprendente magazzini scorte e attrezzature, personale, strutture centrali e sedi periferiche tali da costituire un efficiente sistema integrato nei casi di intervento antinquinamento.
Il servizio in questione deve anche soddisfare la capacità di
integrarsi, in fase operativa, con l’organizzazione e i mezzi di altre
pubbliche amministrazioni che potrebbero essere coinvolte nei casi di
emergenza, secondo quanto previsto dai vari piani di emergenza locali
e nazionali.
Le unità forniscono i seguenti servizi:
MODALITA' OPERATIVE
E’ previsto che le unità navali raggiungano la zona interessata
dall’intervento entro 12 ore dall’ordine impartito, qualora
l’emergenza si verifichi entro le acque territoriali, o 5 ore, qualora
l’emergenza si verifichi entro 3 miglia dalla costa dopo che, da parte
dell’autorità marittima competente per giurisdizione, sia stata
localizzata l’area oggetto dell’inquinamento. Le modalità di
intervento nell’emergenza consistono nella rimozione meccanica e/o
abbattimento fisico dell’inquinamento anche con previsione, solo in
extrema ratio e previa puntuale e attenta valutazione della
situazione in situ, di aggressione chimica, previa specifica
autorizzazione rilasciata, di volta in volta, dal Ministero della
Transizione Ecologica - Direzione Generale per il Mare e le Coste,
dove opera h24 un’idonea struttura, con compiti di coordinamento
generale degli interventi nei casi di inquinamento o grave pericolo di
inquinamento (COIMAR).
SPECIFICHE TECNICHE DEI MEZZI
La flotta si compone di due tipologie di mezzi:
SALVAGUARDIA DELL'ECOSISTEMA MARINO
Tipologia di inquinamento
L’attività di tutela delle coste, dei fondali e delle relative flora e fauna è rivolta verso la principale tipologia di inquinamento, quello da idrocarburi. L’inquinamento da idrocarburi è causato essenzialmente dal traffico petrolifero (lavaggi di cisterne, sversamenti accidentali, sinistri) e dagli scarichi industriali; da esso possono derivare conseguenze d’ordine biofisico, per il rallentato scambio aria/acqua che, dando origine ad un aumento della temperatura, favorisce il proliferare di microrganismi consumatori di ossigeno e conseguenze di ordine tossico derivanti da contatto, inalazione ed ingestione di idrocarburi da parte di esseri viventi.
Principali tipologie di sinistri
L’intervento a mare nel caso di sversamento di idrocarburi
Ogni episodio di inquinamento ha caratteristiche non ripetibili, che condizionano la scelta e la riuscita dell’intervento. Queste derivano dalla combinazione di diverse variabili: condizioni meteomarine, tipo e stato dell’inquinante, posizione geografica, disponibilità e capacità dei mezzi, personale specializzato, attrezzature e materiali. Per contenere l’espansione dell’inquinamento e favorire la bonifica del mare vengono impiegati prioritariamente metodi di contenimento (nella foto simulazione di sversamento idrocarburi e trattenimento dell'inquinante con barriere galleggianti) e di raccolta meccanica (pompe o metodi di separazione olio/acqua). Quando l’utilizzo dei metodi meccanici non è sufficiente a risolvere l’inquinamento, questi vengono combinati o sostituiti con prodotti ad azione assorbente o con prodotti disperdenti, che vengono classificati, secondo la normativa italiana, in tre categorie:
La scelta sulla tipologia di prodotto da utilizzare dipende da diversi fattori che devono essere valutati caso per caso da parte sia dei rappresentanti delle Capitanerie di Porto, che per primi segnalano gli inquinamenti, sia da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
La tattica di intervento con i metodi esposti si attiene in genere ad alcuni principi di base:
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Lotta all'inquinamento marino: Risposta e Bonifica