La governance della Strategia Marina

Il coinvolgimento dei territori e delle parti sociali

Il Ministero dell’Ambiente è l’autorità competente e coordina le attività nell’ambito di un Comitato Tecnico a cui partecipano rappresentanti delle Regioni e Province autonome, degli Enti Locali (ANCI e UPI) e delle altre amministrazioni centrali (Ministero delle  politiche  agricole alimentari e forestali, Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  Ministero della salute, Ministero della  difesa, Ministero degli  affari  esteri, Ministero dell'istruzione, dell'università e  della ricerca, Ministero per i beni e le  attività culturali, Ministero  dello sviluppo economico e Dipartimento per gli affari regionali).

Accanto al supporto tecnico/scientifico di ISPRA ed altri enti di ricerca, lo sforzo progressivo di mettere a sistema le conoscenze scientifiche, i dati e le informazioni esistenti e di armonizzare gli strumenti di monitoraggio, pianificazione e programmazione, vede un coinvolgimento progressivamente crescente delle dimensioni regionali e locali. 

L’Italia ha infatti scelto di attuare la propria strategia marina a livello di sottoregioni. In questa logica, a dicembre 2014 Il Ministero ha sottoscritto con le Regioni costiere italiane un Accordo per l’attuazione dei Programmi di monitoraggio a livello di sottoregioni:

  • Mare Adriatico (Regioni Friuli Venezia - Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise, Abruzzo, Puglia per il versante adriatico) 
  • Mar Ionio – Mediterraneo Centrale (Regioni Siciliana, Calabria, Basilicata e Puglia per il versante ionico)
  • Mediterraneo Occidentale (Regioni Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Sardegna, versante tirrenico di Basilicata, Calabria e Sicilia).

I programmi di monitoraggio verranno attuati attraverso specifiche convenzioni tra Ministero e le tre ARPA individuate come capofila in rappresentanza delle Agenzie costiere: Liguria per Mediterraneo occidentale, Emilia Romagna per il mar Adriatico, Calabria per il Mediterraneo centrale e mar Ionio. 

L’ Accordo tra il Ministero e le Regioni e le successive convenzioni con le ARPA capofila costituiscono la cornice istituzionale che assicura la coerenza e rafforza le capacità di indagine lungo le coste nazionali sugli ambiti individuati dai Programmi di monitoraggio che il nostro Paese ha formalizzato alla Commissione Europea e successivamente con il Decreto del Ministro dell’Ambiente del’11 febbraio 2015.

Sul versante europeo, l’Italia ha portato all’attenzione dell’Unione la riflessione sulle opportunità che la Strategia Marina può offrire in termini di sviluppo della Blue Economy attraverso la Carta di Livorno: un documento di proposte emerse nel corso del convegno internazionale di Livorno (14/15 novembre 2014) ed approvato nel Semestre di Presidenza italiano.
Quattro gli obiettivi del documento: una governance unitaria a livello nazionale per dotarsi di elevati livelli di coordinamento istituzionale e sinergie sui temi del mare;  la connessione terra-mare per promuovere responsabilità e partecipazione delle comunità costiere; l'armonizzazione ed efficacia dei controlli in mare e lungo le coste per ottenere standard unitari e livelli di controllo scientifico ed operativo adeguati; infine, l'implementazione di iniziative di comunicazione e partecipazione a partire dalla Strategia Marina, da parte di tutti gli attori coinvolti. 

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