Mammiferi

Dai grandi carnivori al più piccolo mammifero del mondo

L’Italia ha il più alto numero (~58.000) di specie animali in Europa, delle quali meno dello 0,2% è rappresentato da membri della classe dei mammiferi. Questa classe conta 126 specie, suddivise in 8 ordini: roditori (31 spp.), lagomorfi (6 spp.), erinaceomorfi (2 spp.), soricomorfi (14 spp.), chirotteri (foto G. Carotti) (34 spp.), carnivori (17 spp.), artiodattili (7 spp.), cetacei (15 spp.).

Chirottero (foto G. Carotti) 

In Italia è possibile incontrare sia i grandi carnivori, come ad esempio gli orsi (G. Marcoaldi/Panda Photo) o i lupi, che il più piccolo roditore del mondo, il mustiolo (Suncus etruscus) (R.Ragno/Panda Photo).

orsi (G. Marcoaldi/Panda Photo) 

mustiolo (Suncus etruscus) - R.Ragno/Panda Photo) 

Inoltre 6 specie sono presenti esclusivamente sul nostro territorio: Sorex samniticus, Crocidura ichnusae, Crocidura sicula, Talpa romana, Plecotus sardus, Microtus savii.

Oggi gran parte dei mammiferi è in condizioni migliori rispetto ad un secolo fa; le popolazioni di grandi ungulati come cervo, capriolo, daino, cinghiale, stambecco, camoscio alpino e appenninico hanno subito tutte un incremento numerico, la popolazione di lupo è raddoppiata (stima massima 800 individui) e anche quella di orso è in crescita in Trentino (circa 50 esemplari). In particolare il numero di camosci appenninici, a seguito degli interventi di reintroduzione, conservazione e gestione, ha raggiunto complessivamente i circa 1200-1500 individui distribuiti tra i territori di diversi parchi (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Parco Nazionale della Majella; Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; Parco Nazionale dei Monti Sibillini; Parco Naturale Regionale Sirente Velino).

Purtroppo resta invece critica la situazione dell’orso in Abruzzo che è stabile attorno ad un numero di individui troppo piccolo per poter essere considerato “fuori pericolo” (circa 40) e anche la popolazione di lince è costituita da un esiguo numero di esemplari (circa 15). Ci sono però altri esempi positivi come quello dell’istrice, che si sta espandendo verso nord, e della lontra (stima tra i 220 e i 660 esemplari) che sta riconquistando alcune parti del suo areale originario in centro Italia. 

Tuttavia “non è tutto oro ciò che luccica” e, a dispetto di un incremento delle popolazioni di mammiferi, si registra un generale degrado della qualità degli habitat naturali. Le peggiorate condizioni ambientali permettono dunque solo a quelle specie opportuniste e generaliste di potersi adattare e sopravvivere nel nostro paese sia all’alta densità umana che alla perdita di habitat e all’inquinamento. Sono infatti i mammiferi specialisti (che vivono di un piccolo spettro di risorse) che vedono minacciato il loro stato di conservazione, come ad esempio i pipistrelli che subiscono una costante contrazione sia delle loro fonti di alimentazione che del loro habitat. Solo una corretta gestione dell’ambiente, il rigido adempimento delle leggi in materia e una costante sensibilizzazione dei cittadini, possono far sperare in un futuro migliore per tutti i mammiferi della fauna italiana. 

Di seguito alcuni esempi di iniziative per la conservazione di mammiferi promosse a livello nazionale:

Quaderni di Conservazione della Natura n. 10 - Piano d’azione nazionale per il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata)

Documento pubblicato nel 2001 e redatto grazie alla collaborazione di un numeroso gruppo di enti, organizzazioni non governative e rappresentanti dei parchi nei quali all’epoca era presente il camoscio appenninico o nei quali era prevista l’immissione. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di descrivere lo status e la biologia della specie e di evidenziare i rischi e le minacce alle quali era, ed è tutt’ora, sottoposta al fine di proporre interventi di gestione e conservazione nonché di redistribuire il numero di individui presenti nel nostro territorio. 

Quaderni di Conservazione della Natura n. 31 - Piano d'azione nazionale per il capriolo italico (Capreolus italicus)

Pubblicato nel 2009, obiettivo di questo documento è stato quello di individuare possibili soluzioni teoriche ed applicative per la conservazione e gestione dell'entità tassonomica capriolo italico, originariamente presente nel centro-sud Italia e riconosciuta come un taxon distinto dal capriolo europeo (Capreolus capreolus capreolus), diffuso invece nel settore centro-settentrionale della penisola. 

Quaderni di Conservazione della Natura n. 32 - Piano d’azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE)

Lavoro pubblicato nel 2010 con l'obiettivo di mantenere o ricostituire, in coesistenza con l'uomo, una popolazione vitale di orso bruno sulle Alpi italiane, come parte integrante degli ecosistemi e del paesaggio di questa regione.

Quaderni di Conservazione della Natura n. 35 - Piano d’azione per la conservazione della lontra (Lutra lutra)

Pubblicato nel 2011, ha affrontato due aspetti rilevanti della conservazione della biodiversità: da una lato ha promosso la conservazione della lontra eurasiatica (Lutra lutra), specie a forte rischio di estinzione nel nostro paese, dall'altro ha affrontato il più vasto tema della conservazione di uno degli ecosistemi più minacciati in Europa, considerato che la lontra è sia una buona specie indicatrice della qualità ambientale degli ecosistemi d'acqua dolce, sia specie ombrello, cioè la cui protezione favorisce quella di altre specie che utilizzano gli habitat acquatici e ripariali. 

Quaderni di Conservazione della Natura n. 36 - Programma nazionale di conservazione del cervo della Mesola

Documento pubblicato nel 2010 e redatto con lo scopo di sintetizzare le informazioni sulla biologia di questo animale, le minacce per sua conservazione e di individuare le azioni da compiere per la sua salvaguardia a lungo termine. I cervi presenti nella Riserva Naturale dello Stato "Bosco della Mesola" rappresentano un'entità faunistica di estrema rilevanza dal punto di vista zoogeografico, ecologico, conservazionistico e storico costituendo l'unica popolazione di cervo autoctona dell'Italia peninsulare. 

Quaderni di Conservazione della Natura n. 37 - Piano d’azione nazionale per la tutela dell’orso bruno marsicano (PATOM)

Documento pubblicato nel 2011 e redatto grazie alla collaborazione di un numeroso gruppo di enti, istituzioni e associazioni fra i quali il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di fare il punto sullo stato della popolazione di orso bruno marsicano presente nel nostro territorio e successivamente delineare una strategia di conservazione che prevedesse precise azioni di gestione e tutela della specie e definisse degli altrettanto precisi obiettivi.

Progetto Life 09 NAT/IT/000183 LIFE COORNATA

Iniziato nel 2009, questo progetto ha previsto lo sviluppo di una serie di attività finalizzate a migliorare la qualità della gestione del camoscio appenninico e a comprendere e contrastare le criticità presenti nelle popolazioni concentrate nei parchi. All’interno del progetto sono stati effettuati anche interventi per incrementare la presenza della specie nei siti individuati dall’Action Plan del Ministero dell’Ambiente (Piano d’azione nazionale per il camoscio appenninico - Rupicapra pyrenaica ornata).

Progetto Life 11 NAT/IT/069 LIFE MEDWOLF

L'obiettivo del progetto è quello di ridurre il conflitto tra la presenza del lupo e le attività antropiche nelle aree rurali delle due aree di studio dove si è persa la tradizione culturale alla coesistenza con il predatore. 

Progetto Life 12 NAT/IT/000807 LIFE WOLFALPS

Iniziato nel 2012, questo progetto ha come obiettivo principale quello di implementare e coordinare azioni di conservazione della specie lupo in aree chiave (e non solo) dell’arco alpino per sostenere il naturale processo di ricolonizzazione.

Per saperne di più sui mammiferi italiani:

Elenco delle specie e delle sottospecie endemiche italiane:

SPECIE ENDEMICHE ITALIANE

SOTTOSPECIE ENDEMICHE ITALIANE

Sorex samniticus (Altobello, 1926)

Crocidura russula cossyrensis (Contoli, 1989)

Crocidura ichnusae (Festa, 1912)

Lepus europaeus corsicanus (de Winton, 1898)

Crocidura sicula (Miller, 1901)

Lepus capensis mediterraneaus (Wagner, 1758)

Talpa romana (Thomas, 1902)

Eliomys quercinus liparensis (Kahmamm, 1960)

Plecotus sardus (Mucedda, Kiefer, Pidinchedda

& Veith, 2002)

Eliomys quercinus sardus (barrett-Hamilton, 1901)

Microtus savii (de Sélys Longchamps, 1838)

Canis lupus italicus (Altobello, 1921)

 

Vulpes vulpes ichnusae (Miller, 1907)

 

Ursus arctos marsicanus (Altobello, 1921)

 

Sus scrofa meridionalis (Forsyth Major, 1882)

 

Cervus elaphus corsicanus (Erxleben, 1777)

 

Capreolus capreolus italicus (Festa, 1925)

 

Ovis orientalisa musimon (Pallas, 1811)

 

Capra ibex ibex (Linnaeus, 1758)

 

Rupicapra pyrenaica ornata (Neumann, 1899)