Telerilevamento Ambientale della Guardia Costiera

Mezzi e tecnologie per individuare gli inquinamenti in mare

Il Corpo delle Capitanerie di Porto svolge, tra i suoi compiti istituzionali, il servizio di telerilevamento ambientale avvalendosi della propria componente aerea e di postazioni a terra appositamente attrezzate per la pianificazione delle missioni e l’elaborazione dei dati. In virtù di finanziamenti ad hoc disposti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, i velivoli della Guardia Costiera sono stati equipaggiati con sofisticati sensori per l’individuazione degli inquinamenti in mare e per la rilevazione dei parametri ambientali utili per il controllo dello stato degli ecosistemi marini.

In particolare l’aereo ATR 42 MP dispone di un sensore attivo, lo SLAR  (Side Looking Airborne Radar), che è un ausilio al telerilevamento sulla stessa frequenza del radar di ricerca (9,6 Mhtz) e che consente l'individuazione a lungo raggio degli inquinamenti di idrocarburi e di altre sostanze oleose in mare, con una copertura massima della superficie sottostante di 40 miglia nautiche. Il velivolo è equipaggiato inoltre con un sensore passivo multispettrale 12 canali Daedalus/Sensytech 1268 Enhanced, che opera nelle bande della radiazione elettromagnetica visibile ed infrarossa. Grazie a questo strumento possono essere eseguiti rilievi, anche quantitativi, di vari parametri ambientali marini, che contribuiscono ad elaborare un quadro generale dello stato degli ecosistemi marini e costieri, consentendo anche di individuare gli scarichi abusivi da terra e gli inquinamenti di varia natura. 

Sia lo SLAR sia il Daedalus 1268 sono gestiti tramite il sistema ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance), piattaforma altamente tecnologica che consente una interazione completa ed immediata con le informazioni provenienti dagli altri sensori che equipaggiano il velivolo. Tali sensori, costituiti da videocamere ad alta risoluzione nella banda del visibile e dell’infrarosso, sono inseriti nell’EOST (Elettro-Optical Surveillance and Tracking), sistema complesso che si avvale di una piattaforma orientabile giro-stabilizzata alloggiata nella parte inferiore della fusoliera dell’ATR 42 MP. Anche questi ultimi sensori possono essere utilizzati proficuamente per l’individuazione degli sversamenti di sostanze oleose in mare e per localizzare i reflui inquinanti (con riprese all’infrarosso per accentuare le differenze termiche), oltre che per la scoperta di target tramite la Long Range Television.

Aereo ATR 42 MP con sensore attivo SLAR

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Riprese all’infrarosso

La recente acquisizione del sistema iperspettrale CASI 1500, imbarcato sulla linea Piaggio P166, ha permesso alla componente aerea del Guardia Costiera di proporsi come elemento di spicco nel panorama nazionale del telerilevamento. Nell’ultimo triennio i velivoli della Guardia Costiera hanno operato nel campo del telerilevamento numerose missioni di volo per il monitoraggio di vari siti di interesse ambientale, tra cui si evidenziano i SIN di Taranto, Brindisi, Priolo, Milazzo, Terra dei fuochi o l’assiduo controllo dello stato del relitto della Costa Concordia (foto G. Italiano).

Relitto della Costa Concordia (foto G. Italiano)