Strategia nazionale per la biodiversità

Biodiversità e servizi ecosistemici, cambiamenti climatici, politiche economiche

La Strategia nazionale della biodiversità, nel confermare l’impegno nazionale per il raggiungimento dell’obiettivo europeo di fermare la perdita di biodiversità entro il 2020, si pone come strumento di integrazione delle esigenze di conservazione e di uso sostenibile della biodiversità nelle politiche nazionali, per il suo valore intrinseco e tangibile e per l’importanza dei servizi ecosistemici da essa derivanti, che sono essenziali per il benessere umano.

Da queste considerazioni deriva la visione per la conservazione della biodiversità della Strategia nazionale: “la biodiversità e i servizi ecosistemici, nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e, per quanto possibile, ripristinati, per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo durevole la prosperità economica e il benessere umano nonostante i profondi cambiamenti in atto a livello globale e locale”.

Per il suo conseguimento la Strategia nazionale è articolata intorno a tre tematiche  cardine:

  • biodiversità e servizi ecosistemici
  • biodiversità e cambiamenti climatici
  • biodiversità e politiche economiche.

In relazione alle tre tematiche sono stati individuati tre obiettivi strategici e complementari da raggiungere entro il 2020, che mirano a garantire la permanenza dei servizi ecosistemici necessari alla vita, ad affrontare i cambiamenti ambientali ed economici in atto, ad ottimizzare i processi di sinergia fra le politiche di settore e la protezione ambientale:

  • garantire la conservazione della biodiversità, intesa come la varietà degli organismi viventi, la loro variabilità genetica ed i complessi ecologici di cui fanno parte, ed assicurare la salvaguardia e il ripristino dei servizi ecosistemici al fine di garantirne il ruolo chiave per la vita sulla Terra e per il benessere umano
  • ridurre sostanzialmente nel territorio nazionale l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, definendo le opportune misure di adattamento alle modificazioni indotte e di mitigazione dei loro effetti ed aumentando le resilienza degli ecosistemi naturali e seminaturali
  • integrare la conservazione della biodiversità nelle politiche economiche e di settore, anche quale opportunità di nuova occupazione e sviluppo sociale, rafforzando la comprensione dei benefici dei servizi  ecosistemici da essa derivanti e la consapevolezza dei costi della loro perdita. 

Data la trasversalità del tema, strettamente interconnesso con la maggior parte delle politiche di settore, il conseguimento degli obiettivi strategici viene affrontato nell’ambito delle seguenti aree di lavoro:

  • Specie, habitat, paesaggio
  • Aree protette
  • Risorse genetiche
  • Agricoltura
  • Foreste
  • Acque interne
  • Ambiente marino
  • Infrastrutture e trasporti
  • Aree urbane
  • Salute
  • Energia
  • Turismo
  • Ricerca e innovazione
  • Educazione, informazione, comunicazione e partecipazione
  • L’Italia e la biodiversità nel mondo.

Ciascuna area di lavoro è articolata attraverso: 

  • l’individuazione delle principali minacce e/o criticità per la biodiversità emerse nell’ambito della stessa area di lavoro;
  • l’identificazione di obiettivi specifici per contrastare tali minacce; 
  • la definizione delle priorità d’intervento sulla base degli strumenti d’intervento.


PER APPROFONDIRE

Monitoraggio della biodiversità e attuazione della Strategia

La Strategia nazionale per la biodiversità prevede l’elaborazione, ogni due anni, di un rapporto sull’attuazione e l’efficacia della Strategia stessa. A tal fine è stato predisposto un set preliminare di:

  • 10 indicatori che mirano a rappresentare e valutare lo stato della biodiversità in Italia 
  • 30 indicatori che mirano a valutare l’efficacia delle azioni svolte dal Paese per raggiungere gli obiettivi della Strategia.

Ad aprile 2013 è stato presentato il primo rapporto (biennio 2011-2012) e il 10 luglio 2014 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato i primi documenti prodotti dal Comitato paritetico per la Biodiversità:

  • accordo su “I rapporto sull’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità (biennio 2011-2012)
  • accordo su “Linee Guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine”
  • intesa su “prime indicazioni programmatiche fino al 2015”.

PER APPROFONDIRE

Governance della strategia

L’attuazione della Strategia nazionale per la biodiversità richiede un approccio multidisciplinare e una forte condivisione e collaborazione tra i decisori politici e le amministrazioni centrali e regionali, con il supporto del mondo accademico e scientifico, raccogliendo le istanze dei portatori di interesse.
Per questo la Conferenza Stato-Regioni è stata individuata quale sede di decisione politica e sono stati istituiti degli appositi organi di governance (DM del 6 giugno 2011):

  • il Comitato paritetico per la Biodiversità, a supporto delle attività della Conferenza, composto da rappresentanti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni e Province Autonome
  • l'Osservatorio Nazionale per la Biodiversità supporta per gli aspetti tecnico-scientifici il Comitato paritetico ed è composto da rappresentanti di istituzioni, enti di ricerca, aree protette di valenza nazionale e regionale e società scientifiche
  • un Tavolo di consultazione garantisce il pieno e costante coinvolgimento dei portatori d’interesse nel percorso di attuazione ed è costituito dai rappresentanti delle principali associazioni delle categorie economiche e produttive e delle associazioni ambientaliste.

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