La contabilità ambientale nelle aree protette

foto News 82

14/09/2014

La Strategia Nazionale per la Biodiversità impegna l’Italia ad integrare, entro il 2020, la conservazione della biodiversità nelle politiche economiche e di settore, anche quale opportunità per una nuova occupazione e sviluppo sociale sostenibili, rafforzando la comprensione dei benefici da essa derivanti e la consapevolezza dei costi della loro perdita.

Una volta evidenziata la potenzialità economica dei parchi, sono necessari strumenti per misurarne la capacità di conservare la biodiversità e il contributo in termini di servizi ecosistemici. 

Un gruppo di lavoro formato da rappresentanti del mondo scientifico, universitario, di Federparchi, del Corpo Forestale dello Stato e del Ministero dell’Ambiente ha esaminato i dati informativi disponibili a livello nazionale, con l’obiettivo di individuare un modello integrato di analisi e monitoraggio della governance dei parchi nazionali. La pubblicazione “Parchi nazionali: dal capitale naturale alla contabilità ambientale” (2013) è la prima rappresentazione coordinata del capitale naturale presente nei parchi. Oltre alla tutela ambientale e del paesaggio, particolare attenzione è stata rivolta alle foreste quali serbatoi di carbonio e, quindi, alla loro funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici. 

La prossima tappa sarà individuare un set di indicatori di sintesi da mettere alla prova insieme agli enti gestori dei parchi, per verificarne l’idoneità a rilevare lo stato del capitale naturale e l’efficacia delle aree protette monitorando i vari domini: dall’ambiente all’economia e dal sociale alla governance. 

PER APPROFONDIRE

Parchi Nazionali: dal capitale naturale alla contabilità ambientale (2013) 

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contabilità ambientale,parchi,aree protette,

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