Convenzione sulla diversità biologica: 12° riunione della Conferenza delle Parti in Corea del Sud

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20/10/2014

La 12° riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica (Corea del Sud, 6-17 ottobre 2014) si è conclusa con la conferma da parte dei governi nazionali di un maggiore impegno a intensificare le azioni per raggiungere entro il 2020 gli obiettivi del Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 concordati ad Aichi quattro anni fa. Un risultato è l'accordo dei governi sull'aumento delle risorse finanziarie per sostenere il raggiungimento degli obiettivi del Piano. 

I lavori hanno posto l'accento sull'analisi dello stato di attuazione del Piano e sulle misure necessarie per contrastare la perdita della diversità biologica e per l'uso sostenibile della biodiversità. Il Global Biodiversity Outlook è la principale pubblicazione della Convenzione, che riassume i dati più recenti sullo stato e le tendenze della biodiversità e trae conclusioni rilevanti per l'ulteriore attuazione della Convenzione. Il quarto Global Biodiversity Outlook, pubblicato in occasione della conferenza, sottolinea l'importanza di tali obiettivi per la riduzione della fame e della povertà, per il miglioramento della salute umana e per l'utilizzo sostenibile dell'energia, degli alimenti e dell'acqua potabile e raccomanda gli Stati di agire in fretta: il raggiungimento degli "obiettivi di Aichi" sarà possibile solo quando il valore della biodiversità e i relativi servizi ecosistemici verranno riconosciuti e tenuti in considerazione anche in altri ambiti politici.

La Conferenza delle Parti ha chiesto esplicitamente di inserire la conservazione della diversità biologica negli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) attualmente in trattativa all'ONU.  
Se vogliamo assicurare un’efficace attuazione degli SDGs – ha dichiarato il sottosegretario all'Ambiente Barbara Degani - abbiamo bisogno di continuare a promuovere sinergie con il settore privato, anche al fine di incrementare le risorse disponibili attraverso strumenti finanziari innovativi. Ma abbiamo anche bisogno di coinvolgere i nostri territori, le autorità locali, il tessuto di piccole e medie imprese, le comunità, realizzando un cambiamento che parta dal basso”.

Alla Convenzione aderiscono 194 paesi tra cui l’Italia, che l’ha ratificata nel 1994.

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