Storia e Geografia
Nel 1917 la Federazione Pro Montibus et Silvis, guidata dallo zoologo Alessandro Ghigi e dal botanico Romualdo Pirotta, avanza la prima proposta per l'istituzione del Parco Nazionale d'Abruzzo ma solo qualche anno dopo, alla fine del 1921, viene finalmente costituito l'Ente Autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo. Lo Stato Italiano riconoscerà ufficialmente tale istituzione con il Regio Decreto Legislativo n. 257 dell'11 gennaio 1923.
Il territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è costituito principalmente da un insieme di catene montuose di altitudine compresa tra i 900 e i 2.200 m s.l.m. e presenta un paesaggio molto eterogeneo ad opera sia di fenomeni carsici che glaciali. Questi fenomeni sono oggi testimoniati dalla presenza di circhi glaciali nella parte alta delle vallate, depositi morenici, rocce montonate lungo le valli, grotte, fenditure e doline.
Le rocce del Parco sono per la maggior parte di natura calcarea; nella zona della Camosciara (G. Marcoaldi/Panda Photo) è presente la dolomia, un tipo di roccia che, essendo permeabile, permette all'acqua di infiltrarsi per porosità e fessurazione dando luogo alle classiche forme del carsismo superficiale (epigeo) e sotterraneo (ipogeo).
Alcuni dei rilievi più importanti sono il Monte Marsicano (2253 m s.l.m), il monte Petroso (2249 m s.l.m.), il monte Meta (2242 m s.l.m.) e il Monte Greco (2285 m s.l.m.).
Il fiume principale è il Sangro, che nasce presso il “passo del Diavolo” e scorre nel cuore del Parco fino ad uscire dai suoi confini nei pressi di Alfedena; nella zona più esterna del Parco, invece, defluiscono le acque del fiume Giovenco, del Melfa, del Volturno e di altri fiumi.
Nel Parco ci sono due bacini lacustri: il lago di Barrea, artificiale ed alimentato dal fiume Sangro ed il lago Vivo (1600 m s.l.m.), di origine naturale ed alimentato sia da sorgenti proprie che dallo scioglimento delle nevi.