Flora e Fauna
La vegetazione di Ventotene è notevolmente mutata nel tempo. Originariamente ricoperta da lecceta (bosco sempreverde a prevalenza di Quercus ilex) nell’area interna dell’isola e dalla flora tipica di macchia mediterranea lungo la costa, la vegetazione appare oggi profondamente modificata dall’attività umana e solo in alcuni punti sopravvive quella autoctona.
Nelle zone più degradate dominano la ginestra, l’enula, la ferula, i cardi selvatici, la carota selvatica ed i rovi mentre in alcune zone, tra cui Punta dell’Arco, data la presenza di pendii a picco sul mare difficilmente coltivabili, si possono osservare esemplari della vegetazione originaria dell’isola: il leccio, il lentisco, il mirto, il ginepro, l’euforbia arborescente (A.Petretti/Panda Photo), l’artemisia, il rosmarino ed il caprifoglio mediterraneo, oltre a piante rare quali la palma nana (Chamaerops humilis) (L.Cianciotto/Panda Photo), e varie forme endemiche, come il fiordaliso delle scogliere (Centaurea cineraria subsp. cineraria var. pandataria) e tre piccole Plumbaginacee: il Limonium pontium varietà pontium e varietà pandataria, il limonio di Ventotene (Limonium multiforme) e il limonio di Santo Stefano (Limonium sancti-stephani).
Anche nelle acque di Ventotene vi è una flora di grande interesse: anfratti sabbiosi, con estese praterie di posidonia (F.DiDomenico/Panda Photo) ed ampie pareti, grotte, archetti e anfratti; inoltre, è ancora possibile l’osservazione di reperti archeologici da navi affondate in epoca romana, i più significativi sono oggi custoditi presso il Museo Archeologico Comunale.
Anche sul versante faunistico l’aria è di notevole interesse.
In primavera, la zona dell’Arcipelago Pontino si trova sulla tratta migratori degli uccelli che hanno trascorso l’inverno in Africa e che nei periodi temperati si dirigono verso nord per nidificare; in questo lungo viaggio sul Mar Mediterraneo, che rappresenta una rischiosa barriera ecologica, le varie isole rappresentano un approdo di passaggio sicuro, come dimostrato dal Progetto Piccole Isole del 1988 dell’Istituto Nazionale per la fauna Selvatica; attraverso la tecnica dell’inanellamento è stato permesso il marcaggio individuale degli uccelli mediante un leggerissimo anello posto alla zampa permettendo, così, di studiarne le rotte di migrazione e la storia di vita.
Dagli studi emersi, Ventotene è risultata un sito di straordinaria importanza ornitologica, con l’inanellamento di oltre 150mila uccelli appartenenti a circa 100 specie diverse; l’isola accoglie, infatti, enormi numeri di uccelli che, partiti la sera precedente dalle coste del NordAfrica, hanno volato ininterrottamente durante la notte, e si trovano ancora sul mare al sopraggiungere del giorno.
Tra le specie che nidificano sull’isola, quelle di particolare valore naturalistico sono la berta maggiore (Calonectris diomedea) (A.Boano/Panda Photo), la berta minore (Puffinus yelkouan) ed il falco pellegrino (Falco peregrinus) (P.Griva-M.Santona/Panda Photo).
Anche le acque circostanti Ventotene presentano una fauna estremamente variegata: spugne, gorgonie (F.DiDomenico/Panda Photo), spirografi (G.Liberta/Panda Photo), formazioni di calcare viola e blu che appaiono come corallo tropicale, grappoli e anelli di uova di molluschi, corvine (M.Lanini/Panda Photo) e castagnole (G.Liberta/Panda Photo). Frequenti sono gli incontri con grossi pesci come cernie e saraghi che si lasciano avvicinare senza paura perché non più disturbate da pescatori.