Flora e Fauna
La flora tutelata dall’AMP Porto Cesareo è caratterizzata, partendo dai fondali marini, a circa 10-12 metri di profondità, da estese praterie di Posidonia oceanica (R.Rinaldi/Panda Photo), pianta marina endemica del Mediterraneo, paragonabile, per la molteplicità delle sue funzioni, alle foreste tropicali.
All’interno delle praterie cresce indisturbata la Pinna nobilis (M.Lanini/Panda Photo), il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, specie in via di estinzione e protetta da normative comunitarie, mentre non di rado è possibile imbattersi, inoltre, nei cavallucci marini (Hippocampus hippocampus e H. guttulatus) (B.Manunza/Panda Photo).
Ciò che rende suggestiva la visita ai fondali della riserva marina è anche la presenza del coloratissimo coralligeno: un habitat che si sviluppa in ambienti profondi e in condizioni di luce attenuata, costruito dalla sovrapposizione, strato dopo strato, degli scheletri calcarei di molti e diversi organismi marini: alghe rosse briozoi, serpulidi e antozoi.
Nell’AMP Porto Cesareo banchi di Coralligeno si formano a partire dai 15 metri di profondità, formando panettoni di roccia, intervallati da chiazze di sabbia; tra gli organismi del Coralligeno, la Cladocora caespitosa (M.Lanini/Panda Photo) è l’ unica grande madrepora coloniale presente nel Mediterraneo, assimilabile a quelle che formano le splendide barriere coralline nei mari tropicali.
Spettacolari sono le grotte sommerse, presenti in gran numero e dovute alla natura carsica della roccia (la maggior parte di queste sono situate nel tratto di mare antistante il litorale di Torre Lapillo).
L’ambiente delle grotte marine è estremamente particolare; in esse si mescolano aspetti propri delle acque superficiali (temperatura media e pressione) e caratteristiche tipiche degli ambienti profondi (luminosità scarsa o nulla). Per la mescolanza di elementi tipici di ambienti diversi, si vengono a creare condizioni adatte ad ospitare una fauna (i vegetali sono scarsi, data la carenza di luce) varia e diversificata: numerosissime spugne (Spirastrella cunctatrix, Clathrina clathrus, Oscarella lobularis, Phorbas tenacior, Agelas oroides, Petrosia ficiformis), antozoi (Leptopsammia pruvoti, Parazoanthus axinellae - la margherita di mare (A.Ricciardi/Panda Photo), Cerianthus membranaceus (M.Lanini/Panda Photo) che punteggiano i fondi sabbiosi e fangosi degli anfratti), briozoi (Filograna implexa, Myriapora truncata – il corallo degli sciocchi, Schizobrachiella sanguinea, Sertella septentrionalis) e pesci, quali le corvine (Sciaena umbra) (G.Villani/Panda Photo), le murene (Muraena helena) (G.Liberta/Panda Photo) ed il re di triglie (Apogon imberbis) (M.Lanini/Panda Photo).