Storia e Geografia
Il Parco si estende tra la Pianura Padana, il mare della Liguria e della Toscana e per un lungo tratto appenninico (Monte Giogo. Foto P. Gherardi) creando così un confine naturale, geografico e climatico che offre una grande varietà di habitat naturali e paesaggi.
Nella parte emiliana del Parco, i sistemi vallivi, con tipico assetto appenninico, permettono l'apertura alle correnti atmosferiche nord-orientali, mentre nel versante toscano tra le dorsali montuose si aprono ampie valli attraversate da fiumi che hanno contribuito a formarle con i loro depositi alluvionali.
La presenza di numerosi laghi, rii, canali e torrenti rappresenta una risorsa fondamentale, sia dal punto di vista idrografico che su quello turistico-attrattivo.
Anche la storia di questo territorio è di particolare bellezza ed importanza e si lega alle vicende dei personaggi che qui hanno vissuto e governato. Tra queste vi è la figura di Matilde di Canosa, il cui regno, esteso dalla Lombardia fino al confine con lo Stato della Chiesa e la Foce del Po, inglobava completamente gli attuali territori del Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano. A testimonianza della presenza della Granduchessa vi sono la chiesa Matildica di Beleo a Roncroffio, la chiesa di Sant'Ambrogio a Villaberza e la chiesa di Villa Minozzo, che pare essere stata una delle roccaforti di Matilde, protetta alle spalle del suo sistema difensivo fortificato dei Castelli di Carpineti e di Canossa. Nei secoli successivi, la storia del territorio tosco-emiliano si lega alla presenza della famiglia dei Vallisneri, dei Malaspina e degli Este che governarono su parte dell’area sino al 1860, quando Papa Francesco V venne definitivamente deposto ed i due Ducati annessi al Regno di Sardegna. In seguito vi fu il periodo Napoleonico, dal risorgimento sino alla fase della Linea Gotica e della Resistenza che traghetta l’area e la popolazione di queste terre nella fase repubblicana italiana.