Flora e Fauna
Le tre isole delle Pelagie concentrano una diversificazione di habitat marino costieri taluni di grande importanza ecologica. Il paesaggio subacqueo delle Pelagie è definito da vaste praterie di fanerogame marine. Posidonia oceanica è ben sviluppata e in buono stato di conservazione soprattutto a Lampedusa dove i fondali per lo più digradano “lentamente” e dove non superano -50 m di profondità oltre il miglio dalla linea di costa.
Questo habitat fondamentale per la vita di numerose specie animali e per la sua grande produttività è un importante indicatore biologico. In autunno, a seguito delle prime mareggiate, quando le vecchie foglie strappate vengono trasportate e depositate sulla riva, si formano nella zona di marea i caratteristici accumuli denominati banquettes che contribuiscono alla formazione delle spiagge. Colonizzati da anfipodi, isopodi, insetti e batteri, vengono poi consumati. La linea di costa è sovente caratterizzata da formazioni superficiali di alghe del genere Cystoseira spesso fissate a “cornici” di molluschi vermetidi.
Sia la zona più superficiale dell’infralitorale, caratterizzata dalla presenza di “tappeti algali” formati dalle corallinacee Corallina mediterranea e Jania rubens, che la zona sottostante, ricoperta da numerose specie algali fotofile come Padina pavonica, Dictyota dichotoma, Acetabularia acetabulum, sono caratterizzati da una fauna prevalentemente vagile e di piccole dimensioni che si nasconde tra le fronde delle alghe.
Sul versante faunistico, le Isole Pelagie, per la loro posizione geografica al centro del Mediterraneo, sono un punto di unione e convivenza di flore e faune del bacino orientale, più caldo, e di quello occidentale, influenzato dalle correnti atlantiche. Nella zona di marea possiamo osservare trottoir a vermeti dalla tipica conchiglia convoluta. Molto interessanti sono le decine di grotte semisommerse dov' è facile vedere facies ad Astroides calycularis a pochi centimetri di profondità o i policheti Protula tubularia (M. Lanini/Panda Photo).
Nelle acque litoranee sono presenti diverse specie di labridi (donzella, donzella pavonina, tordo maculato, tordo pavone) e sparidi (sarago maggiore, sarago fasciato, sparaglione, orata, occhiata) a bassa profondità. Altrettanto comuni sono i pesci di grossa taglia come le cernie, le leccie stelle, le ricciole (A.Tommasi/Panda Photo) e pesci di tana come murene e gronghi.
In queste acque si trovano anche i pesci pappagallo (A.Tommasi/Panda Photo) che ad oggi popolano le zone più calde del Mediterraneo. In profondità le pareti rocciose sono colonizzate da bellissimi spirografi (M. Lanini/Panda Photo), ricci diadema, falsi coralli e madrepore pagnotta e abitate da magnose, aragoste, paguri, vermocani, nudibranchi, spugne.
La Spiaggia dei Conigli a Lampedusa e la Pozzolana di ponente a Linosa sono siti di ovodeposizione della tartaruga marina Caretta caretta (E. Coppola/Panda Photo).
Nel periodo estivo le femmine risalgono le spiaggie sabbiose durante la notte per deporre le uova che rimarranno "custodite" sotto la sabbia per 45-60 giorni prima della schiusa (E. Coppola/Panda Photo).
Di notevole importanza è la presenza di cetacei stanziali come il delfino costiero (Tursiops truncatus) i cui avvistamenti sono molto frequenti, e altri cetacei quali il delfino comune (Delphinus delphis) e la balenottera comune (Balaenoptera physalus), di passaggio in questo arcipelago in primavera.