Storia e Geografia
In origine la zona di Bergeggi fu abitata dagli antichi popoli liguri, come hanno dimostrato gli scavi archeologici in zona del Castellaro, che hanno portato alla luce buche da palo, pietre molari, ceramiche e monili. L’altura del Castellaro, per la straordinaria panoramicità, fu infatti prescelta dalle tribù liguri pre-romane come sito strategico per il controllo della viabilità costiera tra Vado e Noli. Altre testimonianze dell’antica frequentazione di questo tratto di costa vanno ricercate nella storia dell’isola, che racchiude i resti di una torre cilindrica d’epoca romana e di una torre a pianta poligonale medioevale. Secondo la tradizione presso l’isola di Bergeggi trovarono rifugio i santi Eugenio, vescovo di Cartagine, e Vendemmiale, in fuga dai Vandali che li avevano tenuti prigionieri. In seguito Vendemmiale partì per la Corsica ed Eugenio rimase fino alla morte, a seguito della quale il suo corpo fu trasportato nella diocesi di Noli. La chiesa del IV secolo, di cui rimangono tracce della pianta sulle alture dell’isola, fu eretta in sua venerazione, come il monastero fatto costruire da Bernardo, vescovo di Savona (992), e donato ai benedettini di Lerins (1252).
Sulla terraferma numerose sono le torri di avvistamento e i forti, costruiti a partire dal medioevo, che testimoniano la necessità di proteggere la costa ed in particolare i porti dagli attacchi provenienti dal mare nelle diverse epoche. Ancora completamente integre sono la Torre d’Ere e la Torre Rovere, il Forte S. Giacomo e il Forte S. Sebastiano (foto P. Gherardi), anche detto "batteria", mentre sono andati quasi completamente distrutti i Forti S. Elena e S. Stefano.
L'isola di Bergeggi (foto P. Gherardi), situata a circa 250 metri dalla costa, ha una forma subtriangolare. Il canale che la separa dalla terraferma è profondo circa 70 metri e il suo fondale è generalmente sabbioso, con numerosi affioramenti rocciosi. Le profondità maggiori si raggiungono in corrispondenza della costa orientale, con pareti e salti rocciosi. I fondali marini prospicienti l’isola e la costa presentano un notevole interesse, sia dal punto di vista geologico, sia da quello biologico. La falesia calcarea emersa ospita importanti cavità carsiche, note soprattutto per i reperti paletnologici e paleontologici e per le testimonianze di oscillazioni quaternarie del livello marino.
Recentemente sono stati eseguiti vari studi geologici e biologici, in particolare, sulla Grotta Marina di Bergeggi, la più estesa delle cavità naturali che si aprono in località Punta delle Grotte (foto P. Gherardi). Le indagini hanno dimostrato che la grotta costituisce un ambiente notevolmente diversificato e di grande valore naturalistico, oltre che per la ricchezza dei fenomeni carsici anche per la varietà di popolamenti biologici, che ne fanno un vero e proprio laboratorio naturale.
Di particolare interesse, sotto il profilo paesaggistico, è il borgo di Bergeggi, con i suoi tipici "carruggi", le stradine strette e chiuse tipiche dei paesaggi liguri descritte più volte nelle liriche del poeta genovese Eugenio Montale. Un'altra caratteristica del paese è data dai muri a secco, considerati uno dei principali simboli di Bergeggi, testimonianza diretta dello sforzo e del lavoro dell'uomo che, dovendo adattarsi ad una terra arida dai clivi scoscesi, costruì le terrazze, che permettono la coltura dell'olivo, della vite e di altri prodotti.