Flora e Fauna
La particolare configurazione altimetrica, l’esposizione, la pendenza, oltre alla diversità dei substrati, permettono la coesistenza, in territori relativamente ristretti, di fasce vegetazionali caratteristiche dei piani submontano, montano, subalpino e alpino con la straordinaria varietà floristica che ne consegue.
Sono infatti oltre 1400 le specie botaniche presenti nel Parco; molte sono le specie rare come la scarpetta di Venere (B. Midali/Panda Photo), presente solo in pochissime stazioni, il papavero retico, la primula della Val Daone, la sassifraga di Vandelli, la miricaria germanica o il semprevivo di Wulfen.
Le piante alpine si rivelano di estremo interesse in virtù degli adattamenti che consentono loro di vivere esposte ai rigori del freddo ed al vento e con un periodo vegetativo di pochi mesi all’anno. Grazie a questi espedienti alcune specie, come il ranuncolo glaciale e l’androsace alpina (T. Vailo/Panda Photo), riescono a vivere anche oltre i 3500 metri di quota.
Circa il 27percento del territorio del Parco è coperto da boschi. Le quote più basse sono contraddistinte dalla presenza di latifoglie. Limitato è tuttavia lo sviluppo di queste specie, anche se va osservato che fino a media altitudine la betulla e il pioppo tremolo hanno riconquistato le aree un tempo mantenute a prato. Al piano altitudinale superiore appartengono i boschi di abete rosso e larice (G. Carrara/Panda Photo), che ricoprono circa 27mila ettari di Parco dai fondivalle fino a 1800-2000 metri di altitudine.
Abbondante è la presenza di pino mugo sia nella forma eretta che prostrata. Questa specie arborea, che popola di preferenza i versanti ben esposti, è considerata specie pioniera dei macereti e dei ghiaioni di materiale calcareo. Il pino silvestre, che come il pino mugo, colonizza terreni di scarsa fertilità è invece presente solo in poche stazioni.
Sul versante della fauna, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita quasi tutte le specie animali caratteristiche dell’ambiente alpino.
Non sono al momento presenti popolazioni stabili di grandi predatori, che un tempo assicuravano l’integrità delle reti alimentari, anche se recentemente sono state nuovamente registrate le presenze dell’orso bruno, oggetto di un programma alpino di reintroduzione avviato dal Parco Naturale dell’Adamello Brenta e dalla Provincia Autonoma di Trento, che sempre più frequentemente fa la sua sporadica comparsa nelle valli del Parco, e di una lince (M. Lanini/Panda Photo) che proveniente dal territorio svizzero di confine, dopo aver attraversato porzioni di area lombarda e trentina del Parco, si è stabilizzata nel gruppo trentino del Brenta.
Con differenti densità, sono presenti tutti e quattro gli ungulati tipici dell’ambiente alpino: cervo (G. Pollini/Panda Photo), stambecco, capriolo e camoscio.
Oltre il limite della vegetazione arborea vivono numerose colonie di marmotte. Ben rappresentati sono la volpe ed i mustelidi, tra cui l’ermellino, il tasso, la martora, la faina e la donnola.
La lepre bianca è ampiamente diffusa ed in alcune aree la sua consistenza è molto elevata. Facile è l’avvistamento nei boschi dello scoiattolo.
L’avifauna è caratterizzata dalla maestosa presenza di aquila reale e gipeto barbuto.
Tra i rapaci diurni troviamo il gheppio, il falco pellegrino, l’astore, la poiana e lo sparviero, mentre tra i notturni il gufo reale, la civetta capogrosso (S.Meyers/Panda Photo) e la civetta nana.
Numerosi sono i rappresentanti della famiglia dei corvidi, in particolare il corvo imperiale, il gracchio alpino, la cornacchia, la ghiandaia e la nocciolaia. Tra gli uccelli tipici dell’alta quota sono osservabili il fringuello alpino, lo spiocello, il culbianco, il codirosso spazzacamino, il picchio muraiolo e l’elegante rondone maggiore.
La fascia montana ed sub-alpina dei boschi di conifere costituisce invece l’habitat ideale del gallo cedrone e del francolino di monte, mentre le fasce al limite della vegetazione arborea ospitano il gallo forcello. Più in alto, tra pascoli e dirupi erbosi, vivono pernici bianche (S. Meyers/Panda Photo) e coturnici.
I corsi d’acqua ed i laghetti alpini sono popolati dalla trota fario, dal salmerino alpino e dalla sanguinerola, mentre tra i rettili si incontrano la natrice del collare, il colubro liscio e sia la Vipera aspis (G. Gobbi/Panda Photo) sia, sino alle quote più elevate, la Vipera berus.