Il parco e le sue normative
Il Parco sommerso di Baia è stato istituito con Decreto Interministeriale del 7 Agosto del 2002, di concerto tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ed in accordo con la Regione Campania. Il Parco si inserisce nel quadro delle Aree Marine Protette (AMP) attualmente istituite in Italia ai sensi dell'art. 114, comma 10, della legge n. 388 del 2000, ed ha un’estensione di 177 ettari ed un perimetro costiero di 3,72 Km.
Già negli anni precedenti l’istituzione dell’Ente Parco, numerosi provvedimenti furono adottati a tutela e salvaguardia del patrimonio archeologico sommerso nel tratto di costa tra il comune di Bacoli e il Comune di Pozzuoli:
• nel 1987, attraverso un vincolo archeologico, fu posto il divieto di alterare lo stato dei luoghi nella fascia marina a 500 m dal porto di Baia;
• tra il 1994 ed il 1998, numerose ordinanze della Capitaneria di Porto ordinarono: l’interdizione del commercio della pozzolana; la regolamentazione del transito delle motonavi commerciali; il divieto di accesso delle motonavi commerciali aventi pescaggio a pieno carico superiore a 4m.
Con l'istituzione dell'AMP, nel 2002, ad essere tutelata non è più la sola componente archeologica, ma anche quella biologica; l'Ente gestore, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, ha avuto, dunque, lo strumento idoneo per tutelare e valorizzare l'area in tutti i suoi aspetti: archeologici, naturalistici, socio-economici.
Il codice dell’Area Protetta è EUAP0849.
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