Flora e Fauna
L’istituzione dell’Ente Parco ha permesso la tutela dell’area non solo riguardo i beni artistici presenti, ma anche rispetto il patrimonio ambientale; difatti, è impossibile scindere gli aspetti archeologici dagli aspetti biologici, in quanto la quasi totalità del cosiddetto substrato duro, su cui aderiscono, proliferano e trovano riparo gran parte degli organismi marini, è costituito proprio dalle strutture archeologiche sommerse. Queste ultime, infatti, affiorano da un fondo sabbioso a tratti colonizzato da praterie di fanerogame marine, come Cymodocea nodosa e Posidonia oceanica da cui fanno capolino esemplari di Pinna nobilis (F. Didomenico/Panda Photo). Come è noto, le fanerogame marine, ed in particolare Posidonia oceanica, rappresentano un habitat fondamentale per il Mediterraneo, essendo considerate aree di “nursery” per moltissime forme di vita.
Tra anfratti di muri e colonnati si trova una grande varietà di organismi di ambiente “roccioso” come polpi, piccoli crostacei (C. Borghini/Panda Photo) e pesci di scoglio tra cui serranidi (sciarrano, A.Tommasi/Panda Photo), labridi e blennidi che si aggirano indisturbati tra resti di edifici e strade sommerse, ideali superfici di adesione per organismi più sedentari, come alghe, spugne, anemoni (A.Ricciardi/Panda Photo), ricci di mare e stelle marine (R. Rinaldi/Panda Photo).