Flora e Fauna
Dal punto di vista vegetazionale e floristico l'aspetto che colpisce maggiormente il visitatore che entra nel territorio del Parco è l’incredibile varietà di paesaggi naturali che si dispiegano ai suoi occhi. Le differenze altimetriche e l'eterogeneità ecologica hanno plasmato una natura straordinariamente ricca di biodiversità vegetale: la fascia altitudinale inferiore presenta il querceto sempreverde e le boscaglie termofile con roverella, carpino bianco, frassino, orniello; nelle fasce superiori sono diffusi i cerri (J.R.Hansen/Panda Photo) e le faggete miste con agrifoglio, acero di Lobelio o abete bianco. Le aree a più elevata valenza naturalistica ricadono prevalentemente nella fascia fitoclimatica montana che si colloca orientativamente dai 1.000 ai 1.800 metri, altitudini alle quali è possibile trovare il faggio. Nell'area Nord del Parco si colloca un complesso forestale che si estende sulle pendici del Monte Serranetta e comprende il Bosco di Rifreddo, mentre in direzione sud-est si erge il cordone montuoso formato dai Monti Serra di Calvello, Monte Volturino, Monte Madonna di Viggiano, Monte S. Enoc e Monte Caldarosa che ospitano la foresta più imponente della Regione. Un sito già designato come area SIC è l'Abetina di Laurenzana (IT9210005), una fustaia a prevalenza di abete bianco (F.Bevilacqua/Panda Photo) con soggetti alti anche 40 metri. Infine, verso ovest/sud-ovest, ai confini con la Campania, si ritrova un esempio spettacolare di faggeta termofila: il Faggeto di Moliterno inquadrabile nell'associazione Aquifolio-Fagetum.
L’areale del Parco influenza ed è influenzato dalle comunità faunistiche dei parchi confinanti e garantisce gli scambi genetici tra le popolazioni ospitate in questo vasto sistema di aree protette; pertanto la variabilità ambientale trova riscontro in una buona diversità faunistica. Gli ecosistemi acquatici sono ricchi di anfibi e crostacei; tra gli anfibi occorre ricordare la presenza diffusa del tritone italiano, dell' ululone appenninico (Foto G. Carotti), della salamandrina dagli occhiali (Foto G. Carotti) e della raganella. I crostacei più importanti, invece, sono il granchio ed il gambero; quest'ultimo rappresenta un importante indicatore della qualità delle acque. Questi crostacei, assieme alla ricca ittiofauna presente nel Lago del Pertusillo, costituiscono un'importante comunità acquatica ed un’indispensabile fonte alimentare per specie rare e significative come la lontra (Ardeidas/Panda Photo). Fiumi ed aree umide rappresentano l'ambiente ideale anche per diverse specie di uccelli che frequentano le acque interne, alcuni dei quali migratori, come la cicogna nera, che è una specie nidificante, e la cicogna bianca. Sempre tra i trampolieri sono frequentatori del lago e dei pantani: l'airone bianco maggiore (E.Coppola/Panda Photo), l'airone rosso ed il più comune airone cenerino. Inoltre sono facilmente avvistabili la garzetta, la spatola (P.Barbanera/Panda Photo) ed il cavaliere d'Italia, così come la nitticora. Altra presenza degna di nota è quella del capovaccaio (M.Piacentino/Panda Photo), specie nidificante nel territorio del Parco. Gli ambienti aperti in quota, oltre i 1500 metri, sono il dominio dei grandi rapaci come il falco pellegrino (P.Griva-M.Santona/Panda Photo) e il corvo imperiale; è stato segnalato il ritorno di individui erratici di aquila reale. Il lupo (M.Branchi/Panda Photo) rappresenta senza dubbio il predatore terrestre al vertice della piramide alimentare e vede tra le sue prede preferite il cinghiale. Prati montani e pedemontani sono invece gli ambienti elettivi della lepre europea e della lepre italica.