Flora e Fauna
La fascia costiera è prevalentemente caratterizzata dalla presenza della macchia mediterranea ed, in falesia, dalle tipiche formazioni cespugliose discontinue della “gariga costiera”.
Le condizioni climatiche, rappresentate dagli impetuosi venti delle stagioni invernali, da brevi e violenti acquazzoni della stagione estiva, esercitano una notevole influenza sulla vegetazione che si rifugia di preferenza nei declivi o fra le anfrattuosità delle rocce.
Mancano completamente le specie arboree, gli arbusti si presentano prostrati e contorti. Sui litorali, in prossimità del mare, crescono specie come l’eringio (Eryngium maritimum) , il giglio marino (Pancratium maritimum) (G.Cammerini/Panda Photo), la lobularia (Lobularia maritima) ed il finocchio marino (Crithmum maritimum). Lungo la fascia costiera, nei declivi più riparati dai venti di maestrale e libeccio, aventi uno strato di terra più abbondante, prevale la macchia mediterranea che è rappresentata, vicino al mare, da imponenti formazioni di ginepro (Juniperus phoenicea), spesso associato al lentisco (Pistacia lentiscus), all’asfodelo (Asphodelus microcarpus) ed alla scilla marittima (R.Brotzu/Panda Photo). La macchia bassa è ancora rappresentata da formazioni a base di cisto, nelle varietà “cisto marino” (Cistus monspeliensis) e “cisto femmina” (Cistus salvifolius), più il raro “cisto villoso” (Cistus incanus). Più verso l’interno, compaiono il corbezzolo (Arbutus unedo), l’oleastro (Olea oleaster) e l’olivella (Phillyrea latifoglia).
Particolare interesse desta la palma nana (Chamaerops humilis) (B.Manunza/Panda Photo), l'unica palma spontanea del Mediterraneo. Sulla falesia, la vegetazione è formata da piccoli arbusti prostrati o specie erbacee dalla caratteristica forma a cuscino, tipica di ambienti sottoposti all’intensa azione del vento. Le specie più comuni sono l’euforbia (Euphorbia characias), il rosmarino (Rosmarinus officinalis), l’elicriso (Helichrysum microphyllum), altre specie cespugliose, come l’astragalo (Astragalus membranaceus), nonché specie erbacee, come lo zafferanetto di Sardegna (Romulea requienii) e la violaciocca selvatica (Matthiola tricuspidata).
Coesistono altresì alcuni rari endemismi sardi, quali il fiordaliso spinoso (Centaurea orrida) ed il limonio (Lymonium spectabile). Per quanto riguarda i fondali costieri, caratteristiche dell’ambiente sabbioso sono le vaste praterie di Posidonia oceanica. Sui fondali rocciosi la flora è rappresentata da numerose alghe verdi come l’ombrellino di mare (Acetabularia acetabulum), il ventaglio di mare (Flabellia petiolata), la monetina di mare (Halimeda tuna) e la lattuga di mare (Ulva lactuca) . Fra le alghe brune diffusissime sono la coda di pavone (Padina pavonica), la cistoseira (Cystoseira amentacea) e la dicotoma (Dictyota dichotoma). L’alga corallina (Corallina officinalis), la rosa di mare (Peyssonelia squamaria) e lo sferococco coronato (Spherococcus coronopifolius) rappresentano il gruppo delle alghe rosse.
Le specificità ambientali e geomorfologiche del territorio costituiscono l’habitat ideale per numerose specie animali, di cui alcune endemiche nel territorio. La macchia mediterranea costituisce un rifugio ideale per svariati mammiferi, quali il cinghiale, la donnola, il riccio, il daino, la volpe e diverse specie di piccoli roditori, quali il topo quercino (Elyomis quercinus sardus), la lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus). Nella zona di ripopolamento e rimboschimento denominata Arca di Noé, estesa su 1200 ettari compresi fra Punta Cristallo ed il Monte Timidone, si possono osservare le specie più caratteristiche della fauna sarda: mufloni, daini, cavallini della Giara, asinelli albini dell’Asinara, martore e rettili terrestri, come la testuggine comune, la testuggine marginata e lucertola campestre.
Per quanto concerne le numerose specie avicole presenti, è facile osservare in loco la pernice sarda (Alectoris barbara), tipica della macchia mediterranea bassa, ma anche esemplari che hanno stabilito il loro habitat nella macchia mediterranea alta, quali il fringuello (Fringilla coelebs) e la cinciarella (Cyanistes caeruleus). Lungo la fascia costiera, in particolare nelle isole Foradada (foto P. Gherardi) e Piana, nidificano importanti colonie di specie legate all’ambiente marino, come la berta minore (Puffinus puffinus), la berta maggiore (Calonectris diomedea) (M.Melodia/Panda Photo) e l'ormai raro Hidrobates pelagicus o uccello delle tempeste (E.Coppola/Panda Photo), meglio conosciuto dai pescatori come "papengula”. Le falesie di Capo Caccia ospitano anche il velocissimo falco pellegrino, formidabile predatore di passeriformi, nonché altri rapaci, quali la poiana (Buteo buteo), il falco grillaio (Faico naumanni) ed il gheppio (Falco tinnuculus). Nell’area di Punta Cristallo è anche possibile avvistare il grifone (Gyps fulvus) (D.Ruiu/Panda Photo), uccello piuttosto raro che rappresenta, tuttavia, un sicuro indicatore dell'equilibrio ambientale che si è potuto ristabilire con le misure di tutela adottate. Le innumerevoli cavità ed anfratti delle rocce sono inoltre intensamente popolate dal piccione selvatico o colombo torraiolo (Columba livia).
L’ambiente marino presenta una notevole diversità di pesci e molluschi che popolano i fondali rocciosi, sabbiosi e la prateria di Posidonia oceanica, come il tordo ocellato (Symphodus ocellatus) (A.Tommasi/Panda Photo), la donzella (Coris julis), la salpa (Sarpa salpa), il pesce ago (Syngnathus acus), l’ippocampo (Hyppocampus guttulatus) (B.Manunza/Panda Photo), la murena (Muraena helena) (G.Villani/Panda Photo), la castagnola (Chromis Chromis), la cernia bruna (Epinephelus marginatus), la corvina (Sciaena umbra), il re di triglie (Apogon imberbis) (M.Lanini/Panda Photo) - unica specie nel Mediterraneo - e lo scorfano (Scorpaena scrofa).
Tipici dell’ambiente roccioso superficiale e di avangrotta sono specie sessili come le spugne incrostanti, le gorgonie e gli anemoni di mare. Tra i molluschi si segnala la nacchera (Pinna nobilis) (M.Lanini/Panda Photo), il bivalve più grande del Mediterraneo.
La roccia calcarea della Penisola è continuamente rimodellata dall'azione erosiva degli elementi meteorici e dall'energia idrodinamica; a tali forze si unisce l'azione perforante dei Poriferi Clionidi e dei Molluschi del genere Lithophaga (dattero di mare). Nell'infralitorale superiore si osservano massicci insediamenti del Crostaceo Balanus perforatus (Dente di cane); il mediolitorale superiore è invece popolato da altre specie di Cirripedi, come Chtamalus stellatus e Euraphia depressa e, nonostante l'intensa raccolta che ne è stata fatta in passato, si ritrovano ancora ramificazioni di Corallium rubrum (corallo rosso) (M.Lanini/Panda Photo).
Sui fondali rocciosi, fino ai 150 metri di profondità, si rinvengono facilmente astici (Homarus gammarus) ed aragoste (Palinurus elephas).