Flora e Fauna
La ricchezza della vegetazione e la varietà delle fioriture, grazie all'influenza termica del lago Maggiore (T.Vailo/Panda Photo), costituiscono una delle attrattive maggiori del Parco.
Nella bassa Val Grande predominano i boschi misti di latifoglie con prevalenza del castagno (R.Antonini/Panda Photo). Il faggio costituisce invece la specie arborea più diffusa dell'alta Val Grande, sui versanti umidi e meno assolati, ma anche su quelli meridionali, in conseguenza della elevata piovosità di questa zona.
Alle faggete (Monte Faie', bosco misto di faggi e betulle. R.Mattio/Panda Photo) si aggiungono, seppur limitati per estensione, i boschi di conifere, le cui specie principali sono l'abete rosso e l'abete bianco. Scarsa la presenza del larice, in conseguenza del clima e dei tagli effettuati nei secoli scorsi.
Le forre sono tra gli ambienti più significativi e di interesse prioritario a livello europeo e sono colonizzate da tassi, ontani, tigli e aceri. Salendo di quota, rapida è la sostituzione del bosco con gli arbusti; nei versanti esposti a nord e maggiormente umidi prevalgono gli alneti costituiti dall’ontano verde e da un ricco sottobosco con felci e muschi, mentre il rododendro (M.Guoli/Panda Photo) e il mirtillo si insediano a quote generalmente superiori, lungo i crinali o gli affioramenti rocciosi e sui versanti assolati.
Più in alto dominano le praterie alpine e l’ambiente a vegetazione rupestre. Le specie botaniche rare e interessanti sono sicuramente l'Aquilegia alpina, l'Arnica montana, la Genziana lutea e la Campanula excisa. Vicino alle zone umide di quota, come quelle che si trovano nei pressi dell’Alpe Scaredi, si possono osservare il tulipano alpino e le bianche fioriture degli eriofori.
Anche la fauna è variegata.
Tra gli uccelli una presenza importante è costituita dall'aquila reale (B.Midali/Panda Photo), il falco pellegrino, il gallo forcello, il francolino di monte (B.Midali/Panda Photo) e il gufo reale (M.Lanini/Panda Photo). Degni di nota sono anche le diverse specie di picchi, fra cui il picchio nero (B.Midali/Panda Photo), e alcuni passeriformi come il luì bianco e l’averla piccola.
Non è raro l’incontro con due specie di uccelli che frequentano i grossi massi e le rive acciottolate: il merlo acquaiolo e la ballerina gialla.
Gli erbivori sono presenti nel territorio del Parco con popolazioni ben strutturate come nel caso del camoscio (E.Dragesco/Panda Photo) e del capriolo; buona la presenza anche del cervo che si prevede possa diventare, nei prossimi anni, una presenza consolidata.
Volpe, faina, martora (M.Biancarelli/Panda Photo), tasso e donnola sono i rappresentanti più significativi tra i carnivori.
Nei boschi abitano numerosi piccoli mammiferi come ghiri (Foto G. Carotti) e topi selvatici che spesso si avvicinano ai bivacchi per approfittare di qualche avanzo lasciato dagli escursionisti.Grazie all’abbondanza e alla qualità delle acque che scorrono impetuose nel Parco, occorre segnalare la fauna che vive nei torrenti e che da questi dipendono. Le specie più rappresentative sono la trota fario (M.Melodia/Panda Photo) e lo scazzone accompagnate dai numerosi macroinvertebrati (larve di effimere e di tricotteri) che ne costituiscono la dieta.
La Val Grande è spesso conosciuta per la presenza della vipere come il marasso palustre (J.R.Hansen/Panda Photo), da molti temute e talvolta oggetto di racconti leggendari. Questi rettili prediligono infatti gli ambienti poco frequentati dall’uomo e ricchi di nascondigli quali cespugli e cumuli di pietre; trovano, pertanto, nelle aree più selvagge del Parco, l’habitat perfetto.
Specie particolarmente rilevanti si ritrovano anche tra gli insetti, in particolare tra i coleotteri: il Carabus lepontinus vive esclusivamente sulle pendici del Monte Zeda (specie endemica), mentre Rosalia alpina (G.Gobbi/Panda Photo) e Osmoderma eremita sono compresi negli elenchi delle specie strettamente protette a livello europeo.
Pensando al territorio del Parco come un ambiente in continua evoluzione verso una situazione sempre più simile a quella originaria, è importante ricordare le specie oggi estinte quali: lupo, orso, lince (M.Lanini/Panda Photo) e lontra, gatto selvatico e puzzola, per alcune delle quali è ipotizzabile in futuro un ritorno.