Storia e Geografia
L’Area marina protetta Torre del Cerrano si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per oltre 7 km, dei quali 2,5 km di duna sabbiosa lungo la riva.
Sul versante storico il punto di particolare interesse è la Torre di Cerrano, struttura realizzata nella logica con la quale gli Svevi e, successivamente, i regnanti spagnoli, hanno cercato di difendersi dalle incursioni provenienti dal mare: una rete di caposaldi difensivi lungo la costa della riviera adriatica e tirrenica nel centro-sud della penisola.
La costruzione della Torre risale al 1568; fu costruita sulle rovine di una torre più antica, già restaurata nel 1287. L'area nasce dalla foce del torrente Calvano, che attraversa l’abitato di Pineto fino al centro di Silvi.
Ricerche di archeologia subacquea hanno rilevato, nello specchio di mare antistante la Torre, la presenza di grandi blocchi di pietra d’Istria che confermano la presenza di strutture di epoca romana. La struttura sommersa davanti alla Torre del Cerrano è comunque un approdo antecedente a quello ben conosciuto utilizzato in epoca medievale; arrivò pienamente funzionante fino al 1447, quando la flotta della Repubblica di Venezia devastò sistematicamente gran parte dei porti dell’Adriatico, fra cui quello di Cerrano.
L’area dove emerge la duna è forse la più interessante da un punto di vista geomorfologico; i cordoni di sabbia, disposti parallelamente alla linea di costa, si formano oltre la zona sottoposta a variazioni di marea in seguito all’accumulo delle particelle sabbiose trasportate dal vento alla base dei cespugli di graminacee e della vegetazione tipica di questo ambiente. Questi luoghi sono di grande interesse in quanto rappresentano un’area di transizione tra due ambienti molto diversi: il mare e la terraferma. Ciò crea i presupposti per lo sviluppo di condizioni ambientali particolari in cui si sono evolute caratteristiche forme di vita vegetali e animali, specializzate a vivere in condizioni estreme. Le forti mareggiate, l’elevato grado di salinità presente sia sul substrato sia nell’aria, i forti venti, l’elevato irraggiamento solare e la carenza di sostanza organica nel terreno consentono la crescita solo a specie molto particolari.