Storia e Geografia
L’arcipelago delle Pelagie deve il suo nome al greco “Pelaghiè“ ("isole dell’alto mare"); trovandosi al centro del Mediterraneo fu rifugio e punto di rifornimento delle navi dei Fenici, dei Saraceni, dei Romani e dei Greci che navigavano in questo mare. Monete ritrovate durante recenti scavi fanno pensare che i Romani avessero insediamenti stabili nelle isole, così come gli Arabi nei secoli successivi.
Notizie più certe si hanno a partire dal 1430, quando Alfonso V d’Aragona, Re di Napoli, concesse i diritti sull’Isola di Lampedusa a Giovanni De Caro dei Borboni di Montechiaro. Nel 1630 Carlo II di Spagna concesse alla famiglia Tomasi – gli avi del celebre autore del "Gattopardo" – la proprietà dell’Isola stessa ed il titolo di Principi di Lampedusa; questi, a loro volta, nel 1800 concessero una parte dell’isola ad un gruppo di contadini della famiglia maltese Gatt e poi all’inglese Alessandro Fernandez. I buoni rapporti non durarono a lungo, tanto che i principi Tomasi chiesero a Ferdinando II, Re delle due Sicilie, l’autorizzazione a vendere l’isola agli inglesi; tale autorizzazione venne negata ed al prezzo di 12.000 ducati, nel 1839, l’isola venne riacquistata dal Re intenzionato a trasformarla in colonia agricola. Nel 1843, alla guida di un gruppo di 120 coloni reclutati con editto reale, il cavaliere Bernardo Maria Sanvisente, con titolo di governatore, sbarcò sull’isola con l’incarico di portare a coltivazione tutto il terreno disponibile. Linosa venne colonizzata nell’anno 1845 da un gruppo di 30 persone ma i Borboni, a corto di denaro, incuranti delle proteste del loro Governatore Sanvisente, iniziarono a concedere a chiunque ne facesse domanda autorizzazioni a produrre carbone vegetale; in breve l’Isola venne privata della sua vegetazione e le coltivazioni, sempre più esposte ai forti venti, diventarono più difficili e meno redditizie. Il Governatore Sanvisente rassegnò le proprie dimissioni e mentre i redditi agricoli andarono praticamente scomparendo, l’attenzione degli abitanti si concentrò prevalentemente sulla pesca. Nel 1860, con la caduta del Regno delle Due Sicilie, le Pelagie vennero unite al Regno d’Italia. Nel 1872 il governo italiano, deciso a fare dell’isola una colonia penale, nominò un Commissario che revocò tutte le concessioni di terre ai coloni, provocando un ulteriore regressione delle coltivazioni ed un ovvio risentimento della popolazione. Durante la II Guerra Mondiale l’Isola venne fortificata ed ancora oggi si possono notare fortini, camminamenti, caserme. Purtroppo Linosa non ha documenti che ci narrano la sua vera storia.
L'Area Marina Protetta Isole Pelagie interessa le tre isole più a sud d'Italia e riguarda un'area di 4.136 ettari comprendendo le tre isole di Lampedusa, Linosa (M. Calandrini/Panda Photo) e Lampione.
Un arcipelago immerso nel Canale di Sicilia distante 205 km dalle coste siciliane (Lampedusa) e solo 113 km dalle coste tunisine. Lampedusa e Lampione appartengono geologicamente al continente africano, Linosa invece appartiene al sistema geologico della Sicilia. Lampedusa si estende per 20,2 kmq, si allunga per 11 km in senso Est-Ovest, da Capo Ponente verso oriente terminando con tre punte, Capo Grecale, Punta Parrino, e Punta Sottile, presentando in questo settore la larghezza massima (oltre 3,5 km). Lo sviluppo costiero raggiunge i 36 km. L’isola è un tavolato calcareo digradante da Nord-Ovest verso Sud-Est. La costa settentrionale è alta e scoscesa, caratterizzata da falesie ad andamento irregolare, mentre quella orientale e meridionale si presentano molto frastagliate con alternanza di falesie, ripe e piccole spiagge sabbiose in profonde insenature (cale). Il punto più alto dell’isola è costituito dalla località Albero sole (133 m s.l.m.) ubicata sul versante Nord occidentale.
Linosa ha una superficie di 5,2 kmq, è di natura vulcanica e le sue origini sono relativamente recenti (Quaternario antico, tra 1,3 e 1 milione di anni fa) ; tre monti delimitano una conca centrale detta “fossa del cappellano”, fondo craterico residuo di un più grande e complesso vulcano. I principali coni vulcanici tuttora esistenti e inattivi sono il Monte Nero a ovest, alto 106 metri, il Monte Vulcano a sud-est, alto 195 metri, e il Monte Rosso a nord-est, alto 186 metri. Lampione è un isolotto disabitato con litologia a carattere sedimentario e superficie di circa 1,2 kmq; dista da Lampedusa circa 10 miglia marine (18,5 km) in direzione Ovest.