Storia e Geografia
Le Egadi, cuore geografico dell’intero Mediterraneo, si sono sempre trovate al centro di eventi importanti. In antichità le isole furono sfruttate come punti di appoggio per i traffici commerciali, come basi militari o punti di vedetta e furono testimoni di cruente battaglie navali, come lo scontro del 241 a.C. tra Romani e Cartaginesi a conclusione della prima guerra punica.
La presenza dell’uomo ha radici antichissime nell’arcipelago, ma non tutte le isole furono abitate sin dalla preistoria. Nell’isola di Levanzo (P.Harris/Panda Photo) sono stati rinvenuti resti di insediamenti umani risalenti al Paleolitico Superiore (circa 10.000 anni a.C.); nell’isola di Marettimo, invece, rimasta isolata dal continente sin dall’inizio dell’era quaternaria, non vi sono tracce evidenti della presenza dell’uomo preistorico. I ritrovamenti più datati, risalenti al II sec. a.C., sono stati identificati come presidi militari cartaginesi e romani a testimonianza dell’avvicendarsi delle prime dominazioni sul territorio. I Fenici si insediarono invece molto prima, intorno al 700 a.C., a Favignana (A.Picone/Panda Photo), nella zona nord-orientale di San Nicola. Della loro civiltà è rimasta traccia nelle grotte usate come abitazione e luogo sacro, nonché per la sepoltura dei defunti.
L’arcipelago fu a lungo sottoposto al potere di Roma, che conquistò le isole dopo aver sbaragliato la flotta cartaginese e dominò incontrastata per circa cinque secoli. Numerosi edifici ad opus reticulatum, ancora esistenti in un’area sovrastante l’abitato di Marettimo, costituiscono una traccia evidente di questo lungo periodo di dominio romano. Dopo la caduta dell'Impero romano di Occidente le isole caddero in mano dei Vandali, poi dei Goti ed in seguito dei Saraceni. Nel 1081 vennero occupate e fortificate dai Normanni, che si avvicendarono con gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi. L’arcipelago seguì in seguito il destino della Sicilia, costituita in un vice-regno retto prima dagli Asburgo e poi dai Savoia, per confluire successivamente nel Regno delle Due Sicilie sotto i Borboni. Nel frattempo, sin dal XVI secolo, le isole erano divenute proprietà dei Pallavicini-Rusconi di Genova e poi, nel 1874, dei Florio. Grazie a questa influente famiglia le Egadi conobbero un notevole sviluppo economico dovuto al potenziamento delle tonnare di Favignana e Formica. La mattanza ha infatti costituito, fino all’epoca recente, la più radicata e interessante tradizione degli abitanti locali.
L’arcipelago delle Egadi, situato nello Stretto di Sicilia, ricade sulla piattaforma continentale, rappresentando una propaggine della catena montuosa siciliana settentrionale della quale condivide la natura geologica, segnata dalla presenza di vasti depositi calcarenitici su gran parte dei fondali che si estendono fra le Isole di Favignana e Levanzo. La morfologia del fondo marino è molto irregolare: ad ampie aree pianeggianti si alternano tratti di fondale molto ripidi. Nell’area è possibile distinguere due settori: il primo comprendente le isole di Favignana e Levanzo, congiunte alla terraferma da una lieve depressione; il secondo comprende soltanto l’isola di Marettimo, separata da Favignana e Levanzo da un canale profondo 350 metri che l’ha divisa dalla terraferma sin dal Pliocene. Tutto il canale è percorso da forti correnti marine connesse alla circolazione superficiale dell’acqua. Nei fondali sono presenti sabbie medio-fini con prevalenza di due componenti: quella organogena di derivazione conchigliare e quella calcarea, che deriva dall’erosione degli affioramenti rocciosi.