Aree marine protette e cambiamenti climatici: l’esperienza italiana all’ONU

foto News 211

13/04/2015

La salvaguardia del nostro pianeta e dei suoi ecosistemi è al centro dell’agenda dell’ONU in questo periodo. L’8 aprile 2015 a New York, il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo è intervenuta nel dibattito sulla protezione degli oceani e sul diritto del mare: “Aree marine protette e sviluppo sostenibile: un approccio mediterraneo per contribuire allo sviluppo sostenibile e alla crescita dei piccoli stati insulari in via di sviluppo”, portando l'esperienza italiana delle 27 aree marine protette - tra le quali 9 piccole isole.

''Il Mediterraneo e l'Italia hanno molte piccole isole dove la fragilità dell'ambiente e l'interazione con molteplici attività umane richiedono azioni di governance efficaci e consapevoli'', ha detto Velo osservando che, pur non essendo Piccoli Stati Isola in via di sviluppo (SIDS) queste realtà hanno di fronte simili sfide ambientali, economiche e sociali che le rendono specialmente vulnerabili''. E’ il caso del cambiamento climatico, che colpisce le piccole isole del Mediterraneo come nel resto del globo.

L'obiettivo delle politiche avviate dall'Italia in questo rispetto è di affrontare sia la dimensione ecologica rappresentata dal fragili ecosistemi inclusi nelle aree marine protette, sia quella culturale e economica.

Oltre alle aree marine protette, che hanno un compito determinante per la conservazione delle specie minacciate, ha anche illustrato ‘la strategia di crescita blu’  per lo sviluppo sostenibile delle piccole isole, che conta cinque settori con un elevato potenziale di sviluppo: acquacoltura sostenibile, turismo marittimo e costiero, biotecnologie marine, energia ed estrazione dai fondali. 

La riunione all’Onu è stata anche l’occasione per una serie di contatti bilaterali tra il Ministero e i rappresentanti di piccoli stati isola come Palau, Tonga e Maldive.

PER APPROFONDIRE

Tag :
aree marine protette,crescita blu,SIDS

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