Pesci

Fisiologia e morfologia, specie in pericolo

I pesci (donzella, A.Tommasi/Panda Photo) sono comparsi oltre 400 milioni di anni fa; le specie conosciute sono quasi 28.000, circa la metà di quelle di tutti i vertebrati. Il comportamento, la fisiologia e la morfologia dei pesci variano notevolmente; la maggior parte hanno una struttura fusiforme, che permette di muoversi agevolmente nell’acqua, ma ci sono anche specie appiattite, rotonde o di forma irregolare. Le dimensioni vanno dai 10 mm del Paedocypris progenetica (che è anche il più piccolo vertebrato conosciuto) ai 18 metri dello squalo balena (Rhincodon typus). Alcuni conducono la vita in grandi gruppi, altri hanno stili di vita territoriali o solitari. Alcuni pesci producono veleni, elettricità, suoni o luce. La maggior parte depone lo sperma e le uova in acqua o sul fondo; altri costruiscono nidi, partoriscono piccoli vivi o covano all’interno della bocca.

donzella - A.Tommasi/Panda Photo

Il Mar Mediterraneo è considerato uno dei “punti caldi della biodiversità”; ospita circa il 7% di tutte le specie di pesci marini presenti al mondo, con un’ampia rappresentanza di specie tipiche sia di ambienti temperati che tropicali. Secondo un report pubblicato dall’IUCN (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) delle 519 specie e sottospecie di pesci marini, 73 sono pesci cartilaginei (squali, razze e chimere), 446 sono pesci ossei.

Nel Mar Mediterraneo la distribuzione delle specie di pesci marini non risulta essere omogenea: l’estremità occidentale del bacino, poiché collegata all’Oceano Atlantico attraverso lo Stretto di Gibilterra, ha infatti acque superficiali ben ossigenate che comportano una produttività più elevata ed una composizione in specie più ricca che nell’estremità orientale. Il livello di endemismo è particolarmente alto; delle 519 specie di pesci valutate nel report ben 74 sono endemiche del Mar Mediterraneo; anche in questo caso l’abbondanza di specie tipiche è maggiore nella parte ovest del bacino, in particolar modo intorno alle linee di costa liguri, tirreniche e tunisine. Il 12% dei pesci ossei e il 40% dei pesci cartilaginei del “Mare nostrum” risulta essere minacciato di estinzione a livello regionale; concentrazioni maggiori di specie minacciate si osservano negli habitat costieri più pesantemente antropizzati.

Secondo una ricerca condotta per quattro anni da venticinque biologi marini dell'IUCN l’inquinamento, la graduale riduzione dell’habitat naturale, l’uso di nuove tecnologie e la pesca eccessiva rischiano di portare all’estinzione in Mediterraneo di circa quaranta specie ittiche. Tra i pesci più minacciati, oltre a squali e razze, ben 12 specie commestibili e di grande interesse commerciale come tonni rossi, naselli, spigole e cernie. Uno dei problemi più rilevanti riguarda il tonno rosso del Mediterraneo e dell’Atlantico (Thunnus thynnus) (F.DiDomenico/Panda Photo); dopo centinaia di anni di pesca tradizionale, alcuni decenni di pesca intensiva ne hanno fatto crollare vertiginosamente la capacità riproduttiva.

I dati pubblicati in un’indagine di MedReAct (Mediterranean Recovery Action) sulla pesca illegale in Italia parlano di oltre 130 tonnellate di tonno rosso pescate illegalmente nel 2013 e sequestrate dalla Guardia Costiera. Le attività di pesca e di maricoltura sono di competenza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e  Forestali, che produce rapporti aggiornati sullo stato della pesca e delle risorse ittiche nei mari italiani.

tonno rosso - F.DiDomenico/Panda Photo

In tutti i mari del mondo i pesci cartilaginei, ai quali appartengono gli squali e le razze (squalo gattuccio, R. Nistri/Panda Photo), vengono sfruttati per la loro carne, per la pelle, per le pinne o le mascelle. Qualche volta rappresentano l'obiettivo di alcuni tipi di pesca, commerciale o sportiva, mentre in altri casi sono catturati in maniera accidentale e rappresentano quello che viene chiamato “by-catch”.

squalo gattuccio, R. Nistri/Panda Photo 

MEDLEM (MEDiterranean Large Elasmobranchs Monitoring) è un progetto di monitoraggio delle catture ed avvistamenti dei pesci cartilaginei di grandi dimensioni nel Mar Mediterraneo; la dimensione dei pesci cartilaginei inclusi nel monitoraggio è stabilita sulla base della lunghezza massima raggiunta dalle diverse specie. Sul sito web di ARPA Toscana è pubblicato l'elenco delle specie oggetto della ricerca.
Particolare attenzione viene riservata alle tre specie protette dalle convenzioni internazionali (Convenzione di Barcellona, Convenzione di Berna, Convenzione di Washington CITES - Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Flora and Fauna): lo squalo elefante (Cetorhinus maximus), lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) e la manta (Mobula mobular).