L’Accordo Ramoge, firmato il 10 maggio 1976, prende il nome dalle prime sillabe delle tre città che all’epoca ne delimitavano il campo d’azione: Saint-RAphaël (ad ovest), MOnaco e GEnova (ad est). E' relativo alla tutela delle acque del litorale mediterraneo e considerato un'applicazione subregionale della Convenzione di Barcellona.
Nel nostro paese è stato ratificato con la Legge n.743 del 24 ottobre 1980 e nel 1981, con l’entrata in vigore ufficiale, la zona di competenza originaria è stata ampliata fino a Marsiglia (ad ovest) e a La Spezia (ad est). L’obiettivo dell’accordo è quello di creare una stretta cooperazione tra le autorità regionali dei tre Paesi coinvolti promuovendo la lotta agli inquinamenti marini e costieri e impegnandosi nella protezione della biodiversità.
Nel 1993 Francia, Italia e Principato di Monaco hanno deciso, nell’ambito dell’accordo, di istituire un piano di intervento per la lotta contro gli inquinamenti marini accidentali nel Mediterraneo: il Piano RAMOGEPOL. La zona di applicazione del piano si estende ad ovest dalla foce del Rodano (in Francia) ad est al faro di Capo d’Anzio (Lazio), comprendendo Sardegna e Corsica. Inoltre, con l’attuazione di questo piano, l’Accordo Ramoge ha esteso le proprie competenze anche in alto mare.
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