Convenzione sulla gestione delle acque di zavorra

Ballast Water Management Convention

La problematica legata alla gestione delle acque di zavorra ha notevoli dimensioni se si pensa che il trasporto mondiale di merci è per l’80% di tipo marittimo ed implica uno spostamento medio annuo di acque di zavorra pari a circa 10 miliardi di tonnellate. La presenza di specie aliene invasive nell'acqua di zavorra che le navi imbarcano per stabilizzare il loro assetto, e che scaricano in mare al loro arrivo in porto, rappresenta uno dei principali vettori di diffusione di questo preoccupante fenomeno su scala mondiale che, oltre a costituire una temibile minaccia per la biodiversità marina, può comportare gravi conseguenze economiche per le economie costiere, e  costituire nel caso del trasferimento e della diffusione di alghe tossiche un serio problema sanitario.

Per prevenire questo fenomeno nel 2004 l’International Maritime Organization (IMO) ha sviluppato e adottato la Ballast Water Management Convention (BWMC) sulla Gestione delle Acque di Zavorra e dei Depositi delle Navi, non ancora entrata in vigore a livello internazionale.

La convenzione stabilisce che le navi che trasportano acque di zavorra dovranno predisporre un piano di gestione e trattamento per garantire la minimizzazione dei rischi; il piano di gestione dovrà essere specifico per ogni nave e dovrà essere incluso nella documentazione operativa di bordo. I porti dovranno garantire la presenza di opportune strutture e dispositivi di trattamento per una gestione sicura, dal punto di vista ambientale, dei sedimenti delle casse di zavorra. Tutte le navi - iniziando da quelle costruite dopo l’entrata in vigore della convenzione, per poi estendersi a tutte le navi esistenti - dovranno avere a bordo un impianto di trattamento delle acque di zavorra rispondente agli standard emessi dall’Organizzazione Marittima Internazionale. L'Italia nel frattempo si è già dotata di specifiche norme per la certificazione di impianti di trattamento prodotti da aziende italiane, per consentire anche all’industria nazionale di entrare nell’enorme mercato che si aprirà a breve.

L’obiettivo è la prevenzione degli effetti potenzialmente devastanti dovuti alla diffusione di organismi acquatici nocivi trasportati nelle acque di zavorra delle navi da una regione all'altra.

PER SAPERNE DI PIU'

  • ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): progetto Balmas

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