La Direttiva UE 'Strategia Marina'

Direttiva Quadro sulla Strategia per l'Ambiente Marino

La consapevolezza che le pressioni sulle risorse marine sono spesso troppo elevate e l’esigenza di ridurne gli impatti, ha portato il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea ad emanare la Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino (Marine Strategy Framework Directive - MSFD).

Entrata in vigore nel 2008 e recepita in Italia con il d.lgs. n. 190/2010, la direttiva è uno strumento innovativo per la protezione dei mari poiché costituisce il primo contesto normativo vincolante per gli Stati Membri che considera l’ambiente marino in un’ottica sistemica. Per prevenirne il degrado e ripristinare gli ecosistemi danneggiati, ogni Paese deve infatti sviluppare la propria strategia, mettendo in atto le misure necessarie a conseguire (o mantenere) un buono stato ambientale entro il 2020. Per “buono stato ambientale” s’intende lo stato degli ambienti marini che consenta di preservare la diversità ecologica e la vitalità di mari e oceani puliti, sani e produttivi, e l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile. 

La direttiva mira a favorire:

  • l'integrazione delle implicazioni ambientali nelle politiche settoriali (trasporti, pesca, turismo, infrastrutture,  ricerca, etc.)
  • la coerenza tra le diverse politiche, accordi e strumenti di monitoraggio, pianificazione e programmazione
  • l’armonizzazione con quanto previsto da accordi internazionali e norme comunitarie già esistenti.

L’ambito di applicazione sono le acque marine - inclusi fondali e sottosuolo - su cui il Paese esercita giurisdizione e include, oltre l'estensione delle acque territoriali, il mare territoriale, la zona economica esclusiva, le zone di pesca protette, la piattaforma continentale, le zone di protezione ecologica. Data la natura transfontaliera del mare inoltre, gli Stati membri sono chiamati a cooperare per garantire il coordinamento tra le singole strategie nazionali.

La Strategia Marina segue un ciclo d’attuazione di 6 anni, al termine del quale le strategie nazionali sono sottoposte a valutazione e aggiornamento. L’Art. 19 della direttiva prevede infine che ogni Paese coinvolga nel percorso il pubblico e tutti i portatori di interesse.

DOCUMENTI

PER APPROFONDIRE