Il parco e le sue normative
Nel 1972, sotto il coordinamento di Pietro Dohrn, fu organizzato a Santa Maria di Castellabate un convegno internazionale di studio per l'istituzione del Parco marino; questa fu la prima inizativa a tutela del territorio e del suo patrimonio di biodiversità.
La zona a tutela biologica fu suddivisa in 2 aree: un'area con divieto assoluto di pesca, estesa dalla baia del Sambuco a Punta Pagliarolo (promontorio di Tresino), ed un'altra area con pesca regolamentata, tra punta Pagliarolo e punta dell’Ogliastro.
La legge 394/91 ha riproposto l’urgenza dell'istituzione di un Parco in questa area ma solo nel 2009 il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con D.M. del 21/10/2009 pubblicato sulla G.U. n. 82 del 9.04.2010, ha istituito l’Area marina protetta denominata “Santa Maria di Castellabate”.
Attualmente zone totalmente incontaminate sono presenti sia nel tratto di mare prospiciente il promontorio di Tresino, sia in quello prospiciente il promontorio di Licosa, a sud della punta e dell’isolotto omonimi.
Tutto il primo tratto di mare, da Punta Tresino a Punta Pagliarolo, costituisce il sito di massima protezione previsto sia nell’area di tutela biologica, istituita nel 1972, sia nell’area marina protetta (zona A). Il secondo tratto di mare, che termina a Sud con Punta dell’Ogliastro, conserva ancora intatto il proprio patrimonio naturalistico caratterizzato da imponenti costoni di flysch che si estendono verso il largo perpendicolarmente alla linea di costa.
L’Area Marina ricade quasi completamente nel SIC-ZPS (Sito di Importanza Comunitaria e Zona a Protezione Speciale) IT8050036 “Parco Marino di Santa Maria di Castellabate”; un variegato mosaico ambientale in cui tratti più o meno urbanizzati si alternano ad altri di grande valore naturalistico.
Il tratto che va da Punta Tresino a Punta Pagliarolo è prospiciente ad una costa disabitata e di difficile accesso, che ricade nel SIC IT8050026 “Monte Licosa e Dintorni”, caratterizzata dalla presenza di macchia mediterranea e da lembi di pineta a pino d’Aleppo.
Di grande pregio è anche tutto il tratto che va da Punta Licosa a Punto Ogliastro, anch’essa ricadente nel SIC “Monte Licosa e Dintorni”; nell’ampia pineta di pino d’Aleppo gli alberi hanno la caratteristica forma prostata a causa dell’azione del vento. Inoltre va evidenziata la presenza del SIC IT8050017 “Isola di Licosa”.
Tutta la costa dell’area marina, da Tresino ed Ogliastro ricade, inoltre, nella ZPS IT8050048 “Costa tra Punta Tresino e le Ripe Rosse”, a dimostrazione della sua importanza anche per quanto riguarda l’avifauna.
L’Ente gestore è Ente Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Il Codice dell’AMP è EUAP1225.
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