Flora e Fauna
Il territorio del Parco, nonostante abbia mantenuto buona parte delle sue risorse naturali, è comunque notevolmente cambiato nel tempo; nelle fasce più alte del comprensorio si trovano pascoli e steppe, mentre nei secoli scorsi nelle stesse zone si estendevano boschi che solo in parte oggi sono sopravvissuti.
Nelle zone montane più elevate vi è una flora relitta proveniente dal periodo terziario evidenziato dalla presenza dell'agrifoglio (R.Polini/Panda Photo), del pioppo tremulo e del noce bianco. Superati i 1200 metri di altitudine diventa predominante l'ambiente rupestre, con la presenza di prati a timo che costituiscono uno degli elementi più importanti delle fasce ad arbusti spinosi. In questa fascia è diffusa la tipologia di ginestra con più specie, tra cui quelle endemiche di Pantelleria, della ginestra di Corsica e della rara ginestra di Moris. Tra le valli è tipica la foresta a galleria dominata dagli ontani neri, che vegetano lungo le rive dei torrenti vallivi; si trovano, inoltre, il ribes del Limbara, l'elleboro di Corsica, la rosa di montagna, il ranno alpino, la digitale rossa, la genziana maggiore, la dafne spatolata, la scrofularia alata ed il ranunculo a foglie di platano. Nell'area si trovano anche numerose specie endemiche come l'eufrasia del Gennargentu, la festuca di Moris, l'astragalo del Gennargentu, il ranunculo a foglie di cimbalaria e la peonia (D.Ruiu/Panda Photo) sardo-corsa. Dunque, a seconda dell'andamento orografico si sviluppa la vegetazione; dalle macchie di ginepro fenicio si passa a quelle di olivastro e lentisco, incontrando i boschi di leccio, le fioriture di peonia, di genziana e di rosa selvatica
Per quanto riguarda la fauna, la particolare morfologia del territorio ha permesso l'evoluzione di specie e sottospecie adattate alle condizioni ambientali caratteristiche. Anche se ha subito sensibili riduzioni e, in alcuni casi, estinzioni, come quelle del cervo e del daino sardo, dell'avvoltoio monaco e del gipeto, la fauna è variegata e vede la presenza di specie quali: aquile reali (P.Griva-M.Santona/Panda Photo), corvi imperiali, falchi pellegrini e falchi della regina (M.Sanna/Panda Photo). Vi è la presenza del gracchio corallino mentre sono legati all'ambiente boschivo gli astori (P.Griva-M.Santona/Panda Photo) e gli sparvieri; la poiana s'incontra quasi ovunque. Sulle falesie a picco sul mare vivono colonie di falco della Regina. Tra gli anfibi vi sono specie endemiche come l'euprotto sardo, il discoglosso sardo e la raganella sarda, mentre tra le specie comuni vi sono il geotritone imperiale ed il rospo smeraldino. I mammiferi comprendono un buon numero di predatori come il gatto selvatico sardo, la martora (M.Biancarelli/Panda Photo), la donnola e l'onnipresente volpe. Tra anfibi e i rettili si contano almeno 10 endemismi; i rettili presenti sono la lucertola del Bedriaga, la luscengola ed il gongilo (A.Petretti/Panda Photo). Nel Golfo di Orosei si sono avvistati gli ultimi esemplari della foca monaca (F.DiDomenico/Panda Photo), specie ormai sull'orlo dell'estinzione tanto da essere considerata tra i 10 mammiferi più a rischio nel mondo.