Storia e Geografia
L’area deve la sua particolarità alla fusione tra elementi vulcanologici, biologici e storico-archeologici; l’intera collina di Posillipo dal punto di vista geologico rappresenta il lembo dell’antica cintura calderica originatasi a seguito dell’eruzione del tufo giallo napoletano (M. Pulcini/Panda Photo), avvenuta circa 15mila anni fa.
Ancora oggi la zona è soggetta ad attività vulcanica e tettonica, che si manifesta sotto forma di bradisismo e di emissioni gassose (fumarole) subacquee, visibili anche a pochi metri di profondità.
Gli isolotti della Gaiola (M. Pulcini/Panda Photo) sono separati dalla terraferma da uno stretto braccio di mare e dividono idealmente la fascia costiera del Parco in due settori: quello di levante, dove la collina degrada dolcemente verso il mare, e quello di ponente, caratterizzato da alte falesie a picco sul mare, alte fino a 150 m, che cingono l’ampia Baia di Trentaremi.
La bellezza del paesaggio e la vicinanza con il Porto commerciale di Baia e quello militare di Misero, spinsero l’aristocrazia romana, a partire da I sec a.C., ad edificare le proprie sontuose ville d’otium lungo la costa di Posillipo, come ci testimoniano i numerosi resti di epoca romana osservabili sopra e sotto la superficie del mare. Il nome stesso della collina deriva dalla villa d’otium del Pausilypon (tregua dagli affanni) individuabile nell’area che va dal promontorio di Trentaremi al borgo di Marechiaro. L’edificio, fatto erigere dal Cavaliere romano Publio Vedio Pollione nel I Sec. a.C. entrò a far parte dei possedimenti imperiali sotto Ottaviano Augusto, subendo col tempo modifiche ed ampliamenti.
Sui fondali dell’AMP, a pochi metri di profondità, sono ben visibili i resti di approdi, ninfei, camminamenti, peschiere e vasche per l’allevamento del pesce, molto in voga tra l’aristocrazia romana e rese note dagli aneddoti di Seneca e Plinio, secondo i quali Pollione usava gettare gli schiavi distratti in pasto alle murene delle proprie peschiere.
Spostandosi più ad est, verso il borgo di Marechiaro, spiccano le vestigia di una villa marittima nota con il nome di “Casa degli Spiriti”, altro stupendo elemento di valorizzazione di quest’area.