Storia e Geografia
La particolare morfologia del territorio, caratterizzato da fenomeni carsici attivi e fossili, ha consentito l’insediamento dell’uomo sin dal Paleolitico medio, 500.000 anni a.C., grazie alla possibilità di rifugio e riparo offerta dalle numerose grotte presenti nell’area. Nel 1960 alcuni resti di crani umani reperiti in una cavità naturale fecero ritenere che fosse stato ritrovato un "anello mancante" nella catena evolutiva umana, giacché i reperti si presentavano come quelli di un individuo dal mento sporgente e dalle notevoli capacità craniche, in netta contrapposizione all'Uomo di Neanderthal. Al presunto ominide venne dato il nome di Homo camerotensis, ma ancora oggi il reperto è oggetto di studi in quanto sussistono tesi contrapposte in merito alla sua effettiva identità.
A partire dal II millennio a.C. l’area, come la maggior parte della Campania, fu abitata da popolazioni molto antiche come gli Opici, gli Aurunci, gli Ausoni, i Sidicini. Tutti questi popoli avevano simili radici culturali e parlavano l’antichissima lingua osca, una lingua indoeuropea del gruppo italico. Alcuni ritrovamenti risalenti all’età del bronzo costituiscono testimonianza di questo antico periodo protostorico; recenti studi eseguiti proprio su reperti rinvenuti in zona hanno accertato che, dal 1500 a.C., il territorio fu sottoposto a varie invasioni da parte dei Sanniti, provenienti dal Molise. Successivamente, dal 1.000 – 1.050 a.C. anche la Campania, come altre zone dell'Italia meridionale, fu soggetta alla colonizzazione greca, che si protrasse sino al II secolo a.C., quando subentrò il dominio di Roma, che sottomise definitivamente anche le popolazioni sannite ancora sussistenti.
Nel XVII secolo, il principale centro abitato della zona, chiamato a quei tempi Marina di Linfreschi, non era altro che un gruppo di case abitato da contadini e pescatori originari dell’antica città di Lentiscosa. Molti marinai della costiera amalfitana e sorrentina si stabilirono in seguito sulla costa, immediatamente prima del porto naturale degli Infreschi (A.Nardi/Panda Photo), ai piedi della torre di avvistamento Layella; l'abitato iniziò ad espandersi intorno ad una chiesa dedicata a San Nicola, esistente già dal 1616.
Il 17 luglio 1848, Ferdinando II di Borbone firmò il decreto che ridenominava l'aggregato di abitazioni esistenti lungo questo tratto di costa, che prendeva così il nome di Marina di Camerota, mantenutosi sino al giorno d’oggi. Nel XIX secolo ed agli inizi del XX, tutta la zona subì il fenomeno dell'emigrazione, rivolta in particolare verso il Sudamerica e il Venezuela: per i legami mantenuti con quelle terre in una piazza del centro di Marina di Camerota, di fronte al porto, è stata eretta una statua al "Libertador" venezuelano Simón Bolívar, al quale sono anche dedicati la via principale del paese e uno dei due cinema locali.
Dal punto di vista geomorfologico, è da notare che, lungo questa costa, la formazione rocciosa sedimentaria tipica del Cilento viene sostituita da una costiera calcarea (A.Ricciardi/Panda Photo), interessata da fenomeni di carsismo erosivo e quindi dalla presenza di molte grotte sottomarine.
Tra queste, la più nota ai subacquei è quella dell’Alabastro, raggiungibile solo dal mare. Veramente unica nel suo genere è, altresì, la grotta degli Infreschi, situata nell’omonima stupenda cala, caratterizzata da abbondanti risorgive di acqua dolce a bassa temperatura che “rinfrescano” le acque marine e tutta la cavità naturale. La costa calcarea si estende da Capo Palinuro fino a Scario, intercalata da spiagge con antistanti vaste praterie di Posidonia.
Il fatto davvero singolare è che la roccia carbonatica poggia su strati più profondi interessati da un vulcanismo residuo. Del resto, a circa 40 miglia dalla costa, lungo la ‘linea dei vulcani’, che congiunge l’Etna al Vesuvio passando per le isole Eolie, sorge il monte Palinuro che è, insieme al monte Marsili, uno dei più grandi vulcani sottomarini ancora attivi nel bacino del Tirreno: esso è alto più di duemila metri e la sua cima è ad appena 65 m sotto la superficie del mare.