Storia e Geografia
Grazie alla sua posizione geografica, la costa interessata dall’Area marina protetta fu abitata fin dalla preistoria e rappresentò un punto strategico per diverse popolazioni; lo dimostra il fatto che per molti secoli il territorio fu conteso dai Cartaginesi e dai Fenici, per poi passare sotto il dominio di Roma.
Al periodo prenuragico (III millennio a. C) risale la “Domus de janas” della spiaggia del Riso, grotta artificiale ipogeica scavata nella roccia, utilizzata come sepoltura collettiva, che faceva parte di una più grande necropoli della quale si trovano ancora tracce nel vicino Comune di Castiadas. Nel Periodo Nuragico (1500-240 a.C) l'uomo si era stabilito nell'entroterra mentre, sulle colline retrostanti il mare, i nuraghi sorgevano in modo da formare una linea difensiva e di controllo dal nemico. Con un diametro fino a dieci metri, erano realizzati utilizzando dei grossi blocchi di granito.
Nel VII secolo a.C. l’area, interessata dalle rotte commerciali del Mediterraneo, fu colonizzata dai Fenici, spinti sopratutto dalla ricerca del rame e dell'argento. Intorno al 520 a. C.Cartagine, dopo varie battaglie, riuscì a conquistare gran parte della Sardegna. Il territorio di Villasimius rimase sotto il dominio punico sino al 238 a.C., anno in cui transitò sotto il potere di Roma rimanendovi sino al 455 d.C. A partire da questa data, per un periodo di circa un secolo, il territorio fu occupato dai Vandali, per passare poi sotto il dominio dei Bizantini, che perdurò sino all’anno 880 d.C.
Tra il IX e XV secolo si alternarono al potere i Giudicati sardi, sorta di entità autonome che si distaccavano dalle contemporanee organizzazioni feudali, essendo caratterizzate da istituti giuridici romano-bizantini. Tra il 1100 ed il 1300 il territorio fu invaso dai Genovesi prima e dai Pisani dopo, per poi finire sotto il dominio catalano–aragonese (1353–1479) e, successivamente, sotto quello spagnolo (1479–1713).
Nella seconda metà del Medioevo Carbonara era un piccolo villaggio che viveva di agricoltura e pastorizia; i suoi abitanti si dedicavano principalmente allo sfruttamento delle foreste per la produzione di carbone da legna (da qui il nome di Carbonara, che fu cambiato in Villasimius nel 1862). E' in questo periodo che sorge il sistema difensivo di torri costiere realizzato per volontà di Filippo II re di Spagna, allo scopo di avvistare il nemico e difendere i villaggi dalle scorrerie degli Arabi prima e dei Barbareschi poi, provenienti dal nord Africa. Le torri erette sui promontori e sulle isole rappresentavano punti strategici e si trovavano in posizione tale da garantire la comunicazione visiva con quella precedente e quella successiva. Tali costruzioni furono realizzate, e sono ancora visibili, lungo tutta la costa. Quelle delle isole dei Cavoli (foto P. Gherardi) e di Serpentara erano strategicamente più importanti; le torri secondarie, adibite alla sola vedetta, furono edificate a Capo Boi, Fortezza Vecchia, Porto Giunco, Guardia di Columbaria e di Cala Pira.
Per quanto riguarda le caratteristiche geografiche e geomorfologiche, tutta l’area è contraddistinta da falesie, isole, scogli isolati, spiagge, acque cristalline, una ricchissima macchia mediterranea (foto P. Gherardi), fauna ed avifauna numerosa e particolare.
Gli scenari sommersi sono caratterizzati da rocce granitiche che formano pinnacoli e bastioni, avvallamenti e spaccature spesso colorati dal giallo delle margherite di mare o dal rosso delle gorgonie. A sud-est dell’isola dei Cavoli sono distribuiti numerosi scogli granitici, i Variglioni, che proseguono sott’acqua sino a quaranta metri di profondità formando cavità, profonde fessure con continui cambiamenti di quota e massi svettanti ricchi di forme erosive. Nei pressi della Secca di Cala Caterina si può scendere in immersione ad ammirare uno spettacolo sommerso fatto di grosse frane granitiche, abitate da una densa popolazione di cernie ed orate di grandi dimensioni.