Storia e Geografia
La collocazione geografica ed il facile accesso al mare hanno fatto sì che il territorio che si specchia sull'Area marina protetta fosse popolato dall’uomo già 7000 anni fa, come testimoniano i manufatti in materiale ceramico e i graffiti che sono stati rinvenuti all'interno della Grotta Verde. L’antropizzazione dell’area proseguì anche in età imperiale romana, cosicché ancora oggi si possono ammirare gli splendidi mosaici della villa romana di Sant’Imbenia. Si tratta di un complesso edilizio costruito nel I Sec. d.C. , costituito da ben 49 ambienti distribuiti su tre blocchi che si estendono per oltre 100 metri lungo la Baia dì Porto Conte, chiamata dai Romani “Nymphaeus Portus” (Baia delle Ninfe).
La dominazione aragonese, che si protrasse dal 1353 al 1479, e quella successiva degli Spagnoli (1479–1713) è testimoniata, nell’area, dalle postazioni difensive costruite per volere di Carlo V d’Asburgo, re di Spagna ed imperatore del Sacro Romano Impero. Lungo tutto il perimetro costiero furono poste massicce torri “gallardas”, armate di cannoni e spingarde, come quelle che possono essere ammirate a Porto Conte e Capo Galera , ed altre di minori dimensioni (torrezillas), come la Torre della Pegna e la Torre di Tramariglio.
Il territorio offre una notevole diversità di rocce e depositi non solo per composizione ma anche per età di formazione. L’area si trova inserita tra i depositi marini del Mesozoico, costituiti in gran parte da calcari (scogliera di Capo Caccia. A.Ricciardi/Panda Photo), fortemente soggetti ad erosione, e da scisti cristallini del Paleozoico che affiorano estesamente sui rilievi costituenti il massiccio dell’Argentiera, limite settentrionale dell’area. Al passaggio tra le due formazioni si estende una fascia subpianeggiante, dove affiorano in maniera discontinua depositi detritici molto compatti, generalmente riconoscibili per il colore rosso-vinaceo della matrice.
Depositi attribuibili al Neogene risultano collocati lungo faglie orientate in direzione NW-SE, tra il promontorio di Punta Giglio ed il massiccio del Monte Doglia.