Storia e Geografia
La presenza dell’uomo nel territorio dell’Asinara risale al Neolitico medio (IV millennio a. C.), come testimoniano alcuni siti archeologici ubicati nel nord dell’isola dove sono presenti varie tombe ipogeiche scavate nella roccia e nel terreno sul modello delle strutture abitative preistoriche (domus de janas). Del periodo nuragico, che iniziò in piena età del bronzo (1.700 a.C.) e si protrasse sino al 500 a.C., l’unica testimonianza è la statuetta del cosiddetto “Bue stante”, conservata nel museo “Antiquarium Turritano” di Porto Torres. Il ritrovamento di tale reperto ha posto molti interrogativi, poiché nell’intero territorio della Sardegna sono presenti i resti di circa settemila nuraghi, mentre in tutta l’Asinara non ne è stato rinvenuto alcuno.
L’Asinara fu sottoposta alla dominazione dei Romani che inizialmente la denominarono “Herulis Insula” in onore di Ercole, semidio figlio di Giove il quale, secondo la mitologia, si stabilì proprio nell’isola. Gli stessi Romani, in un secondo tempo, le diedero un nuovo nome, facendo derivare il nuovo appellativo dal toponimo “Sinuaria", dovuto al carattere frastagliato delle coste dell’isola.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente l'isola, come tutta la Sardegna, passò dapprima in mano ai Vandali e successivamente fu incorporata nell’Impero bizantino. Proprio a questo periodo risalgono le prime incursioni arabe, circa nel 700 d.C., che costrinsero le popolazioni a ritirarsi dalle coste. Ma con la nascita dei Giudicati e la lotta delle Repubbliche marinare per la supremazia nel Mediterraneo, l’Asinara ritornò ad essere un importante punto strategico conteso tra Genova e Pisa. Il dominio delle Repubbliche marinare nell’isola cessò con l’arrivo degli Aragonesi e l’Asinara fu annessa al Regno di Sardegna, costituito nel 1297 dal papa Bonifacio VIII e sottoposto dapprima alla corona aragonese e, successivamente, a quella imperiale spagnola; nel 1720 subentrò la casa Savoia, che governò il Regno di Sardegna sino alla proclamazione del Regno d’Italia. Nel 1836 venne abolito il feudalesimo e l'Asinara ritornò sotto il controllo diretto dello Stato. A causa della deportazione sull’isola di prigionieri politici e di guerra sin dalla fine del 1800 nonché dell’istituzione, negli anni ’60, del carcere di massima sicurezza (D. Ruiu/Panda Photo), l'Asinara è rimasta chiusa al pubblico dal 1885 al 1999. Tale isolamento totale, tuttavia, ha permesso la preservazione di gran parte dell'ambiente naturale dell'isola creando i presupposti per la nascita, nel 1997, del Parco Nazionale dell'Asinara.
Il territorio pertinente al Parco, del quale l'Area Marina Protetta è parte integrante, afferisce al Comune di Porto Torres. Esso tuttavia influisce su un’area vasta che comprende i Comuni che si affacciano sull’omonimo golfo, in particolare quelli di Stintino, Sassari e Sorso.
L’ambiente marino costituisce un elemento di notevole interesse scientifico e naturalistico. Per la particolare conformazione dei fondali presenta una grande eterogeneità di macro e microambienti. Possono comunque essere distinti due versanti principali in base alle caratteristiche morfologiche e di esposizione:
- il versante occidentale, caratterizzato da ripidi pendii (M. Pulcini/Panda Photo) che continuano nella parte sommersa; la morfologia del fondo marino è costituita da falesie ricche di anfratti, canali e spaccature, la piattaforma in alcuni punti sprofonda raggiungendo rapidamente grandi profondità. In tutto il versante occidentale sono da ricordare alcuni singolari paesaggi vegetali sottomarini dominati da grandi alghe brune di origine atlantica;
- il versante orientale, caratterizzato da coste basse (spiaggia di Stintino, L.Cianciotto/Panda/Photo), discende gradualmente fino ad una profondità massima di 50 m che viene raggiunta ad una distanza di circa 3 miglia dalla costa. Il fondale è costituito prevalentemente da un basamento formato da scisti e attraversato da filoni, vene di quarzo e da substrati incoerenti formati da sabbie grossolane di detrito organogeno, da cui emergono frequentemente grossi affioramenti rocciosi.