Storia e Geografia
Un tempo riserva di caccia l’area, che si estende nella Maremma meridionale tra Ansedonia ed il Chiarone, dal 1980 è diventata Riserva Naturale Statale di popolamento animale. Un’ulteriore superficie è stata sottratta all'attività venatoria grazie alla realizzazione di un fondo chiuso e all'istituzione di un'area per la protezione della fauna migratoria. Comprende un tratto intatto di costa con duna sabbiosa e macchia ed un lago retrodunale salmastro dominato da una torre. Un cordone sabbioso (tombolo) divide il mare dalla zona umida. Quello che viene definito “Lago di Burano” in realtà è uno stagno costiero salmastro, relitto di un antico lago, oggi collegato con il mare attraverso un canale parzialmente artificiale che viene aperto a seconda delle esigenze di gestione. Lo specchio d’acqua ha una superficie di 140 ettari e una profondità media di un metro; il bacino è alimentato dalle acque dei tre maggiori canali di bonifica che si distribuiscono nell'area compresa tra il Chiarone, Ansedonia e il lago artificiale di San Floriano.
La Riserva Naturale Statale raccoglie tutti gli ambienti naturali tipici della Maremma. Subito a ridosso della spiaggia, che si estende per 12 km, s’innalza la duna ricoperta da una fascia a macchia mediterranea che consolida il terreno e ripara dal vento di mare il lembo residuo della foresta sempreverde mediterranea. A ponente del lago, dalle acque salmastre e la cui salinità varia sensibilmente a seconda delle stagioni, si estendono ampi prati temporaneamente allagati e, a ridosso della fascia palustre, estesi campi coltivati e pascoli, suddivisi dai canali di raccolta delle acque.