Storia e Geografia
La Tenuta di Castelporziano racchiude parte di un vasto territorio, anticamente conosciuto come “Laurentino”, compreso tra le propaggini dei Colli Albani, la pianura del delta tiberino ed il mare. Frequentato dall'uomo già in età preistorica, con il consolidarsi della potenza di Roma si arricchì di ville e residenze utili all'organizzazione agricola del comprensorio, mentre si delinearono in forma definitiva i principali assi viari. Con la fine dell'Impero Romano il territorio passò tra i beni della Chiesa e poi tra i beni dell'Ospedale di Santo Spirito. Nel 1872 la Tenuta viene acquistata da Quintino Sella per lo Stato italiano; nata come riserva di caccia ed agricola, è andata progressivamente perdendo queste specifiche destinazioni. Nel 1977 è stata vietata l’attività venatoria, nel 1985 è stata annessa alla Tenuta l’area di Capocotta, una zona di circa 1000 ettari salvata dalla speculazione edilizia, nel 1999 Castelporziano è stata riconosciuta Riserva Naturale dello Stato. La Tenuta rappresenta probabilmente uno degli ultimi tratti di duna integra della costa tirrenica. A sud della foce del fiume Tevere questi terreni risalgono per la maggior parte al periodo Quaternario e sono caratterizzati dai cosiddetti “Sabbioni rossastri” dell'antico cordone dunale; si ritrovano anche diversi affioramenti piroclastici del vulcano laziale. Lavori di bonifica hanno alterato l'aspetto idrografico, con notevole riduzione delle originarie zone umide; dal punto di vista ecologico sono di particolare interesse le “piscine”, specchi di acqua naturale che testimoniano l’antica presenza di boschi allagati e di paludi che si estendevano a sud sino alla pianura pontina e a nord sino alla Maremma.