Flora e Fauna
La flora terrestre degli ambienti costieri ed insulari dell’area marina protetta è di notevole importanza scientifica e di conservazione. In particolare, l’isola di Tavolara è caratterizzata da una notevole abbondanza di piante endemiche, che la rendono un sito di grande importanza naturalistica. La flora di Tavolara è infatti, costituita da 463 entità, appartenenti a 71 famiglie di cui ben 34 specie sono endemiche. Fra queste, 7 meritano una particolare attenzione, perché conferiscono al biotopo notevole importanza scientifica. Infatti, sono le specie per le quali l’isola è il locus classicus, cioè il luogo dove è stata raccolta la pianta sulla quale si fonda la prima descrizione scientifica della specie, che costituisce, quindi, il typus della specie stessa.
Le piante che hanno il locus classicus sull’isola di Tavolara sono: l’ Alyssum tavolarae, una specie endemica dell’isola e dei monti calcarei di Oliena e Orgosolo, nella Sardegna centrale; la Limonium hermaeum, una pianta esclusivamente calcicola, segnalata per la prima volta sull’isola di Tavolara; l’Asperula deficiens, un endemismo esclusivo di Tavolara, è in assoluto la pianta più rara presente, dato che vegeta solo sulle rupi del versante settentrionale dell’isola; la Cephalaria squamiflora subsp. mediterranea, presente sulle rupi calcaree di Tavolara e della Sardegna centro orientale; la Campanula forsythii, una pianta montana, endemica dei calcari centro orientali della Sardegna e di Tavolara; la Buphthalmum inuloides, raccolta per la prima volta nelle fessure sulle rupi dell’isola, è stata successivamente rinvenuta anche nell’isola di Budelli, a Capo Testa e nelle isole di Mortorio e Molara; la Centaurea filiformis, endemica delle zone calcaree della Sardegna orientale, da Capo Figari e Tavolara, sino al Monte Arbu di Seui. E’ una specie rupestre, amante di esposizioni non troppo assolate, ma capace di tollerare un’ampia variazione di altitudine, dal livello del mare fino ai 1200 metri; la Centaurea horrida, un altro endemismo sardo localizzato esclusivamente nella Nurra (Sardegna Nord Occidentale) e nelle isole dell’Asinara e di Tavolara; è la sola specie protetta della Direttiva Habitat (Direttiva 92/43 CEE). L’isola è anche l’unico sito in cui la Centaurea horrida e la Centaurea filiformis vengono in contatto, generando un ibrido.
Per quanto riguarda la flora marina, oltre alle praterie a Posidonia oceanica (F.DiDomenico/Panda Photo), presenti con estensioni consistenti e in ottimo stato di conservazione, anche gli altri tipi di fondi marini sono caratterizzati da valori elevati di variabilità ecologica. Le biocenosi presenti sono dominate perlopiù da organismi sessili.
I fondi duri litorali, fino ad una quarantina di metri di profondità, sono quelli di maggiore interesse per il turismo subacqueo, un’attività ecocompatibile di grande importanza socioeconomica per l’area marina protetta. Sono popolati dall’insieme delle alghe fotofile, emisciafile e sciafile, che si sviluppano secondo i gradienti di luminosità, dalla superficie verso il fondo, rappresentando i primi anelli della catena alimentare. Alghe verdi, alghe rosse e brune si avvicendano, con elevata qualità dei popolamenti e numerose specie, tali da accrescere notevolmente la biodiversità dell’area.
Tra le specie marine vegetali di particolare interesse, in quanto inserite nella direttiva Habitat, abbiamo Lithophyllum lichenoides, alga corallinacea che origina formazioni conosciute anche come trottoir, ed è un indicatore di alta qualità ambientale.
Sul versante faunistico, fra i vertebrati meritano particolare attenzione gli uccelli marini e i rettili. Questi due gruppi trovano, soprattutto negli ambienti insulari poveri di predatori, le zone ideali nelle quali vivere e riprodursi. Costituiscono una componente importante della biodiversità presente nel sistema dell’Area Protetta.
Fra le specie dell’avifauna marina ricordiamo Phalacrocorax aristotelis desmarestii (M.Melodia/Panda Photo), che è la sottospecie endemica del Mediterraneo del marangone dal ciuffo e che rappresenta, sicuramente, una delle presenze caratteristiche di questa area costiera. Due importanti colonie riproduttive si trovano sulle isole dell’AMP (una sull’isolotto di Molarotto, all’interno della zona di tutela integrale, l’altra sull’isola Rossa, antistante alla Baia di Brandinchi); il Puffinus yelkouan, recentemente elevata al rango di specie, caratterizzata da una distribuzione solo mediterranea. La berta minore mediterranea è la specie più importante, in termini di conservazione, fra gli uccelli marini presenti. Le isole di Tavolara e Molara infatti, ospitano la più ampia colonia riproduttiva attualmente nota di questa specie, endemica del Mediterraneo. Proprio per la sua importanza in termini di conservazione, è al centro delle attività di monitoraggio e di tutela dell’avifauna marina impostate dall’AMP; la Calonectris diomedea (M.Melodia/Panda Photo), la cui presenza, insieme a quella della berta minore mediterranea, ha determinato l’inclusione dell’AMP di Tavolara Punta Coda Cavallo fra le aree d’importanza internazionale nella “Dichiarazione di Alghero” del 1986; il Larus audouinii (V.Loi-S.Pisano/Panda Photo), una piccola colonia laride, anch’esso endemico del Mediterraneo, che torna di anno in anno a nidificare sull’isola di Molara. La specie è stata oggetto di specifici interventi di tutela durante il periodo riproduttivo, condotti in sinergia con la Capitaneria di Porto.
Fra i rapaci, ricordiamo il falco pellegrino (Falco peregrinus), che nidifica con diverse coppie negli ambienti insulari e sulle falesie dell’isola di Tavolara. Anche l’aquila reale (Aquila chrysaetos) (P.Griva-M.Santona/Panda Photo), che nidificava storicamente su Tavolara, può essere osservata in volo, soprattutto nei mesi estivi.
Numerose sono anche le specie di passeriformi legate agli ambienti di macchia, stanziali o presenti durante il passo migratorio.
Di fondamentale importanza, per altre specie di uccelli, sono gli stagni e le lagune costiere, come lo stagno di San Teodoro, nel quale svernano centinaia di fenicotteri (Phoenicopterus ruber) (A.Fratus-M.Santona/Panda Photo), anatidi di specie diverse, ardeidi e numerosi limicoli.
Fra i rettili, ricordiamo la lucertola Podarcis tiliguerta, che domina negli ambienti insulari. Sull’isolotto di Molarotto si è differenziata una sottospecie endemica, la Podarcis tiliguerta subsp. ranzii, con una colorazione diversa da quella della sottospecie nominale, tendente al nero e al blu. La differenziazione è stata confermata dalle recenti analisi genetiche, condotte in collaborazione con l’Università di Firenze, che coordina il monitoraggio dell’erpetofauna realizzato dall’AMP di Tavolara.
In questi anni sono stati anche numerosi i ritrovamenti di Caretta caretta (E.Coppola/Panda Photo) la tartaruga marina, che spesso si trova in difficoltà per problemi causati dall’ingestione di attrezzature da pesca o di materiale plastico e per ferite o traumi causati da collisioni con i natanti. L’AMP di Tavolara fa parte della Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina e quindi interviene in caso di ritrovamento e si occupa di avviare l’animale ai centri di recupero, quando necessario.
Sul versante marino i fondali di Punta del Papa a Tavolara e di Punta Arresto a Molara, sono rappresentativi della ricchezza di specie presenti negli ambienti sottomarini dell’AMP. Sono ricchissimi di gorgonacei (F.DiDomenico/Panda Photo), tra cui la Paramuricea clavata, la Eunicella cavolinii, la Eunicella singularis e la Eunicella verrucosa.
Tra gli anfratti di queste scogliere si trovano diverse specie di pesci, come la murena Muraena helena (G.Liberta/Panda Photo), il grongo Conger conger (A.Ricciardi/Panda Photo) e le numerose cernie Epinephelus marginatus.
Un altro organismo di particolare interesse, protetto dalla Direttiva Habitat (92/43 CEE allegato IV), è la Pinna nobilis (M.Lanini/Panda Photo), il più grosso bivalve del Mediterraneo.
Tra i pesci più comuni da avvistare, ricordiamo le ricciole (Seriola dumerili) (A.Tommasi/Panda Photo) e le lecce (Lichia glauca), che nel periodo primaverile si avvicinano sottocosta in grossi banchi, a caccia di piccoli pesci nei punti di corrente. Numerosi anche i saraghi, di diverse specie, le corvine, le orate e i pesci bentonici, quali lo scorfano (G.Liberta/Panda Photo) e la tracina.
Infine ricordiamo altre tre specie protette dalla Direttiva Habitat (92/43 CEE), presenti all’interno dell’area marina protetta: l’echinoderma Centrostephanus longispinus, unico rappresentante mediterraneo della famiglia dei diadematidi; la Patella ferruginea, grossa patella presente sulle isole di Molara e Molarotto, in passato molto più diffusa ed abbondante; la Lithophaga lithophaga che è il dattero di mare, appartenente alla classe dei bivalvi, noto perché fora le rocce calcaree; la Scyllarides latus, conosciuta come magnosa o cicala di mare (R.Nistri/Panda Photo), che appartiene alla famiglia dei decapodi.