Storia e Geografia
Il Plemmirio è un’area situata lungo la costa orientale della “Penisola Maddalena”.
La sua storia è strettamente legata a quella di Siracusa, città fondata nell'VIII secolo a.C. da coloni greci e divenuta tra le principali città della Sicilia greca. Nei secoli successivi divenne dominio romano (212 a.C.) e capitale della provincia di Sicilia. Sotto il dominio bizantino, nell'878, la città fu conquistata dagli Arabi; da quel momento iniziò un lungo declino. Nell'XI secolo Siracusa fu riconquistata dai Bizantini e passò quindi sotto il dominio dei Normanni. Dopo un breve dominio della Repubblica di Genova, la storia di Siracusa si legò a quella del resto della Sicilia.
La costituzione dell’intera zona è il risultato dell’attività tettonica che ha provocato un lento isolamento e sollevamento di un blocco con andamento NW-SE, definito “horst”. Tali processi hanno portato alla formazione di un piccolo altopiano che dalla quota massima di 54m s.l.m. digrada verso il mare sia ad oriente che ad occidente sia attraverso dei terrazzi marini di età Plio-Pleistocenica, che attraverso scarpate marine formatesi per opera di fenomeni di bradisismo.
Questo tipo di situazione si ripropone anche lungo la costa che si alterna tra zone basse, con piccole linee di spiaggia, e zone “alte e frastagliate”, come lo scoglio dell'elefante (foto P. Gherardi); in quest’ultimo tipo di costa si sono sviluppate una serie di importanti grotte dovute all’abrasione marina, al cui interno si trovano caratteristici microambienti.
Sono presenti, inoltre, terreni di natura calcarenitica più recenti come P.ta Castelluccio (foto P. Gherardi), che hanno subito trasformazioni di natura antropica, a causa della presenza di alcune cave di pietra; la città veniva rifornita via mare dei materiali da costruzione necessari.
Oltre alle grotte dovute alle attività di abrasione marina, altri elementi morfologici si sviluppano nelle spianate bagnate dagli spruzzi marini: si tratta delle cosiddette "vaschette di abrasione". L’intensa attività tettonica ha prodotto delle fenditure, in prossimità di Murro di Porco, dove l’infrangersi delle onde a terra determina spruzzi d’acqua simili ai geyser.
Tutta l’area è interessata da terreni di natura prevalentemente calcarea: nella parte più alta della penisola e sulla costa orientale prevalgono calcareniti bianco-crema piuttosto compatte alternate a marne calcaree, mentre nella parte più bassa le calcareniti pleistoceniche ricche di tanatocenosi a Pectinidi e Brachiopodi; all’interno della prima formazione rocciosa si sviluppano numerosi percorsi sotterranei, non ancora datati, che con molta probabilità costituivano cave di pietra da costruzione. Invece la formazione della Grotta Pellegrina è dovuta a fenomeni carsici, quindi alla circolazione delle acque sotterranee; all’interno di essa è possibile osservare costruzioni di stalattiti e stalagmiti.