Flora e Fauna
Si può sostenere che sui fondali dell’isola siano presenti tutte, o quanto meno la maggior parte, delle specie mediterranee dei concrezionamenti sciafili (coralligeno e precoralligeno) così come sono presenti le specie legate al manto algale ed ai substrati rocciosi.
Particolarmente ricchi in biodiversità sono i popolamenti dello Scoglio del Medico e del Banco Apollo. Il primo ospita le popolazioni più numerose della cernia bruna (D. Lopes/Panda Photo) e i banchi più densi della Sphyraena viridensis.
Il Banco Apollo è rivestito alla sua sommità (– 45 m) dalla foresta già menzionata di Laminaria rodriguezii di provenienza atlantica, a sua volta essa è il supporto di una ricchissima epibiosi incrostante che da sola contribuisce a massimizzare la biodiversità. I popolamenti delle fronde di laminaria comprendono serpulidi, briozoi frondosi e crostosi, alghe epifite incrostanti, colonie di celenterati (A. Ricciardi/Panda Photo), poriferi, ed una folla di organismi predatori strettamente infeudati all’epibiosi algale. Così come per lo Stretto di Messina, i fondali del Banco Apollo sono al contempo un’enclave oceanica nel Mediterraneo ed un hot spot, un “punto caldo”, dove si crea e si diffonde biodiversità.
Negli ultimi anni, un gran numero di specie marine sia animali che vegetali stanno espandendo il loro areale di distribuzione verso nord e diverse di queste sono state segnalate nelle acque usticesi. Fra le tante, sono sicuramente degne di particolare nota i pesci con affinità per acque calde Thalassoma pavo (A. Ricciardi/Panda Photo) (presente ad Ustica con altissime densità ed oggi segnalato anche in Mar Ligure), Sparisoma cretense, Sphyraena viridensis, (A. Tommasi/Panda Photo) Scorpaena maderensis ed il granchio di origine atlantica Percnon gibbesi.
Inoltre, nelle acque usticesi sono presenti alcune specie endemiche, come Nereis usticensis (Polychaeta), o di nuova descrizione per il Mediterraneo come Didiscus spinoxeatus (Porifera) insieme ad un gran numero di specie minacciate di estinzione, oggi protette dalla legislazione italiana ed europea [tra le altre Laminaria rodriguezii (Phaeophyta), Astroides calycularis (Cnidaria), Dendropoma petraeum (Mollusca), Centrostephanus longispinus, Ophidiaster ophidianus (Echinodermata) e Caretta caretta (Reptilia) (E. Coppola/Panda Photo)].
Proprio per queste sue caratteristiche peculiari, recentemente e su segnalazione del gruppo di ecologia e conservazione della natura dell’Università di Palermo, l’area marina protetta Isola di Ustica è stata inserita tra i siti di interesse per la creazione di un network europeo sullo studio dei cambiamenti della biodiversità marina a lungo termine (vedi il sito: http://www.pml.ac. uk/biomare/sites/ustica.htm).