Storia e Geografia
Il ritrovamento di reperti paleolitici, frammenti ossei e strumenti in pietra, testimonia che l’uomo si insediò nell’area già in periodo preistorico. La zona fu in seguito sottoposta al potere di Roma antica, che la conquistò a prezzo di numerose battaglie combattute contro i Liguri, popolo caparbio e fiero che non voleva rinunciare ai propri territori situati in una posizione strategica sul mare Mediterraneo.
Nel periodo delle invasioni barbariche il territorio delle “cinque terre” fu assediato da feroci orde provenienti dal nord Europa, che, tuttavia, non riuscirono ad insediarsi stabilmente. L’area suscitò, in seguito, l’interesse prima dei Bizantini e dopo dei Longobardi, finché, dal XII secolo, iniziò una secolare lotta fra Genova e Pisa per conquistare questo strategico baluardo marittimo.
I primi segnali di trasformazione del territorio, per natura selvaggio e ostile all’uomo, si intravidero a partire dal X secolo, quando le popolazioni che abitavano l’entroterra della costa, in particolar modo quelle provenienti dalla Val di Vara, iniziarono a popolare il litorale tornato sicuro dopo le incursioni dei Saraceni dei secoli precedenti. Furono costruiti i cinque borghi nelle vicinanze del mare (nella foto il borgo di Vernazza, G. Marcoaldi/Panda Photo) dando luogo ad un processo di trasformazione radicale e faticoso del territorio che vedeva l’uomo costantemente impegnato a conquistare terreni da dedicare all’agricoltura frantumando la roccia di monti a strapiombo sul mare, separati da strette valli prive di qualsiasi pianura alluvionale. I frammenti di roccia venivano utilizzati per costruire muri a secco, e con i detriti più piccoli si lavorò duramente per rendere il terreno fertile creando un humus coltivabile, ottenuto aggiungendo sterpaglie e aghi di pino.
Dopo la conquista della terra arrivò la conquista del mare: gli uomini delle Cinque Terre da contadini si trasformano in marinai schierandosi nel 1170 con la Repubblica di Genova nella lotta contro Pisa. Nei borghi gli edifici furono costruiti come case-torri, alte e strette, piccole fortezze per proteggersi dai pericoli che potevano sopraggiungere dal mare. Intanto iniziavano a svilupparsi le attività commerciali legate alla pesca che, ancora oggi, insieme all’agricoltura e al turismo, sono protagoniste dell’economia locale.
Le Cinque Terre costituiscono una delle aree mediterranee più incontaminate ed estese, dove il paesaggio e la natura si sono conservati così com’erano nel passato: cinque paesi aggrappati a scogliere a strapiombo su un mare cristallino, circondati da colline verdissime.
Visitare le Cinque Terre significa apprendere la cultura di gente rurale caparbia ed instancabilmente laboriosa, di pescatori coraggiosi e rispettosi del mare, ma anche rimanere attoniti di fronte alla bellezza primitiva dello scenario, con i magnifici sentieri sospesi tra valli scoscese ed acque trasparenti color cobalto; significa conoscere la storia di chi, lottando da secoli contro un territorio difficile, è riuscito a mantenerne integre le caratteristiche, preservando un paesaggio unico al mondo in cui uomo e natura convivono, da sempre, in perfetta armonia.